Gentile Caterina Canapini
leggo la tua offerta
http://coupandia.com/connect.php?u=http://www.offerum.it/roma/terapia-cranio-sacrale-e-riflessologia-plantare-rigenera-corpo-e-spirito-95012, e sono stimolato a fare alcune riflessioni.
Il linguaggio.
“Massaggio-Terapia Cranio Sacrale” sia massaggio che terapia sono termini impropri.
Il craniosacrale non è un massaggio.
lo possiamo chiamare un trattamento, una seduta, un ascolto e riequilibrio, un lavoro che promuove la salute e il benessere, etc.
Così come il termine leggerissime manipolazioni lascia presagire che tu, l’operatore, faccia qualcosa piuttosto che accogliere, seguire, assecondare e sostenere, invece, quello che avviene nel corpo del cliente attraverso il cosiddetto sistema craniosacrale o sistema respiratorio primario, Il craniosacrale è un’arte dell’ascolto …
Scusa, ma il mix craniosacrale e riflessologia può essere confondente, proporre l’uno o l’altro è più professionale, anche se l’intenzione fosse quella “far provare” in 25 minuti due tecniche, in realtà rischi proprio quello che scrivi alla fine del tuo annuncio… “troppo spesso, a tanti stimoli non troppo utili“
Il termine terapia è connotato dalla medicina. Io l’ho sostenuto spesso sia per il suo significato etimologico (accompagnare-guidare) che per la diretta relazione con la denominazione americana di Upledger e altri “Cranio Sacral Therapy”. Ma in un contesto relazionale parlate di Terapia e sopratutto di “è adatto per curare patologie” ti espone al rischio molto concreto di abuso della professione medica.
Sulla terminologia il dibattito è in corso, proprio per poter distinguere quello che è Sanitario da quello che è territorio del benessere, delle discipline bionaturali, olistiche come dici tu e che non appartiene al Ministero della Salute. ( vedi articolo )
L’offerta.
Il forte sconto attira nuovi clienti. Faccio un’offerta per aumentare il mio lavoro e farmi conoscere. L’altra dimensione è che mi sto sottovalutando e sto fornendo l’immagine che un trattamento corporeo (in particolare quello cranio sacrale, molto intimo individuale e profondo) se pur in offerta possa valere euro 13,90.
Diventa una questione di etica, di morale se vogliamo.
Perché non proporre un trattamento gratis di prova, perché non fare semplicemente volontariato e o magari usare forme di baratto e scambio. Nella relazione economica ci sono la compra-vendita, lo scambio e il dono, spesso lo dimentichiamo.
Perché accettare che il proprio compenso sia di 6,95 euro per 50 minuti (generalmente il mediatore si prende tra il 40% e il 50% dell’importo proposto). Certo il nostro lavoro è una merce, soggetto alle leggi del mercato, ma perché alimentare il mercato della sottovalutazione, del sottocosto dove il prezzo non rappresenta l’impegno e l’investimento del cliente (da certi punti di vista, condizione necessaria per il suo “affidarsi”) ma solo la ricerca del buon mercato con consapevolezza conscia o inconscia che il pagar poco corrisponde ad ottenere poco.
Maderu Pincione
Please comment.