I dodici sensi degli esseri umani secondo Rudolph Steiner

 

  • Tatto – la risposta interna ad un contatto con il mondo esterno.
  • Vita  – questo senso è la sensazione interna di benessere, di essere vivi.
  • Movimento  – essere internamente consapevole del modo in cui le parti del corpo si muovono in relazione le une alle altre (cioè propriocezione).
  • Equilibrio – questo senso ci orienta al mondo relativamente alle direzioni alto, basso, destra, sinistra.
  • Olfatto  – il senso che ci mette in contatto con il mondo esterno attraverso gli odori trasportati dall’aria.
  • Gusto  – una connessione ancor più profonda con il mondo esterno in cui i sapori sono saggiati direttamente.
  • Vista – il senso che trasferisce all’interno le immagini del mondo esterno.
  • Calore – con questo senso siamo direttamente consapevoli del calore di un altro corpo
  • Udito – questo senso può dirci di più riguardo alla struttura interna di un oggetto di quanto può fare la vista. Quando un oggetto risuona, dal suono che udiamo ricaviamo informazioni sulla sua struttura profonda.
  • Linguaggio/ capacità di parlare – il senso del parlare in parole o emettendo tonalità – che significa udire parole che hanno senso. Include tutto ciò che vuol dire sentire ed “essere dentro” ad una lingua: udire/percepire, parlare e leggere, ecc.
  • Pensare  – implica l’abilità di percepire i pensieri di un’ altra persona.
  • Ego – è il senso dell’ego o “Io” che ci rende capaci di rivolgere il nostro pensiero ad un altro essere e di scorgere il loro “Io”, la loro unica individualità, direttamente.

Altri sensi entrano in gioco quando ci addentriamo nella nostra natura spirituale. Steiner parla di questi sensi metafisici come immaginazione, ispirazione e intuizione.

“Vi chiedo di distinguere attentamente l’abilità di essere consapevole di un altro “Io” da quella che potreste chiamare consapevolezza di sé. Nel rispetto di questa distinzione, il mio profondo amore per scienza materiale mi spinge a fare un’osservazione, poiché il profondo amore per la scienza materiale rende uno capace anche di vedere quello che accade: oggi la scienza materiale è affetta da stupidità. Diventa stupida quando cerca di descrivere che cosa succede quando qualcuno usa il suo senso dell’ego. La nostra scienza materiale vorrebbe farci credere che quando una persona ne incontra un’altra, inconsciamente deduce dai gesti, dalle espressioni facciali dell’altro ecc. che c’è un altro  “Io” presente – che la consapevolezza dell’altro “Io” è in realtà una deduzione subconscia. Questo è un’ assoluta stupidaggine! In verità, quando incontriamo qualcuno e percepiamo il suo “Io”, lo percepiamo direttamente, come percepiamo un colore. E’ da teste grossolane credere che la presenza di un altro“Io” si deduca da percezioni corporee. Questo oscura la verità che gli umani hanno un senso più alto, specializzato nella percezione dell’ “Io” di un altro essere umano.”

– Rudolph Steiner, da The Riddle of Humanity: The Spiritual Background of Human History, pag. 86.

Un testo geniale:

I dodici sensi. Porte dell’anima Copertina flessibile – 1 gen 2012

di Albert Soesman (Autore), M. L. Pampaloni (a cura di), E. Dal Zio (Traduttore)

Con uno stile chiaro e vivace, in modo molto comprensibile ma profondo, il medico Albert Soesman traccia un profilo sorprendente dei dodici sensi dell’uomo. Chi sapeva, ad esempio, che attraverso il senso del tatto viene portata a coscienza la separazione tra l’uomo e il cosmo e che al contempo ne può di nuovo venir cercato il collegamento? O che senza il senso della vita nessun medico più potrebbe aiutare, essendo il senso della vita come un sistema d’allarme attraverso il quale viene comunicato all’uomo il suo interno stato di salute… E che mediante il senso del proprio movimento percepiamo non soltanto i nostri individuali movimenti, ma contemporaneamente anche tutto ciò che muove verso di noi e che è in stretta connessione con il nostro destino… Le esposizioni di Soesman sono così originali ed appassionanti che si avverte immediatamente il bisogno di continuare ad occuparsi della dottrina antroposofica dei sensi. Questa diviene al tempo stesso, nella descrizione che Soesman ne fa, una porta attraverso la quale è possibile comprendere approfonditamente in modo nuovo l’antroposofia.

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