Le Matrici Perinatali

“Le Matrici Perinatali” Copyright Grof Transpersonal Training

A cura di Katia Soliani trato da “Psicologia del Futuro” di Stanislav Grof – edizioni RED

Tratto dal sito: www.olotropica.it

 

Esperienze biologiche e simboli della nascita

Quando il nostro processo di profonda autoesplorazione esperienziale và oltre lo strato dei ricordi infantili e raggiunge il momento della nascita ,cominciamo ad incontrare emozioni e sensazioni fisiche di estrema intensità,che sovente sorpassano qualunque cosa fino a quel momento considerata umanamente possibile.
I fenomeni perinatali e transpersonali sono stati descritti in ogni epoca nella letteratura religiosa , mistica e occulta di vari paesi del mondo .
La stretta connessione tra la nascita biologica e il territorio dell’inconscio di cui stiamo parlando mi ha suggerito di chiamare questa sfera ” perinatale ” essa è una parola composta proveniente dal greco e dal latino :il prefisso ” perì ” significa ” vicino o attorno e il termine “natalis ” vuol dire relativo alla nascita.
Ho denominato le quattro costellazioni dinamiche dell’inconscio profondo ” Matrici Perinatali di Base” (Stanislav. Grof ” Psicologia del Futuro ” ed. RED).
Le sequenze perinatali collegate ai gruppi tematici che emergono dall’ inconscio sono state organizzate da Grof in quattro matrici dinamiche, denominate Matrici Perinatali di Base (MPB).
Le MPB possiedono un contenuto emozionale e psicosomatico proprio, e funzionano come principi organizzatori lo psichismo individuale impresso nella memoria cellulare nel periodo perinatale.

1° Matrice peri-natale (MPB I°) “Unione originaria con la madre ” – Principio Nettuniano

Questa matrice si riferisce allo stato di esistenza intrauterina durante il quale la madre e il feto vivono in simbiosi ;in questa fase se non interferiscono stimoli nocivi di carattere chimico, biologico o psicologico, in generale l’esperienza sarà accogliente e ideale ?.
Quando, attraverso tecniche che favoriscono gli stati olotropici, si attivano le memorie connesse all’esistenza embrionale, si hanno esperienze di assenza di limiti e di ostacoli, ci si puoò sentire identificati con una forma di vita acquatica o con l’oceano stesso, con lo spazio interstellare.
La Natura appare con le caratteristiche positive della madre che si prende cura dei suoi figli che nutre e protegge.
I temi archetipici dell’inconscio collettivo che appaiono in questo contesto possono riferirsi ai paradisi delle diverse culture , luoghi armoniosi, bellissimi e luminosi, pieni di fiori e frutti, ori e pietre preziose.
L’espressione ultima delle qualità positive della MPB I° e l’esperienza di unita cosmica, caratterizzata dalla trascendenza di tempo e spazio, da sentimenti di unione con l’intero Universo e di rispetto e amore profondo per tutta la creazione.
Gli aspetti negativi della vita intrauterina sono associati a immagini di pericoli connessi alla nocivita dell’ambiente, come corsi d’acqua, oceani e laghi contaminati, oppure la terra contaminata da residui tossici, deserti e lande desolate.
Queste immagini sembrano appropriate, poichè la maggior parte dei disordini intrauterini sono dovuti a influenze nocive trasmesse dalla placenta come sostanze tossiche, farmaci, alcool, cattiva o insufficiente alimentazione.
Se i pericoli sono quelli di un aborto, spontaneo o provocato, allora emergono immagini di catastrofi universali di tipo apocalittico e l’esperienza negativa sarà vissuta a livello cellulare dal bambino. ( se il rifiuto della madre sarà invece di carattere psicologico è probabile che il turbamento del bambino avrà una connotazione di rifiuto più lieve) Gli aspetti positivi sono collegati ai ricordi di unione simbiotica , e ad una esperienza di fusione con la natura primordiale, ricordi di situazioni di pace, rilassamento, bellezza della natura. 
Gli aspetti negativi tendono a essere associati a condizioni in cui la natura (archetipo della madre) minaccia la sopravvivenza , la vita sulla terra sarà probabilmente vissuta come pericolosa, inaffidabile.

2° Matrice peri-natale (MPB II°) “Nessuna via di uscita” – Principio di Saturno

Questo modello empirico e legato alla prima fase clinica del parto.
In questo stadio l’armonia originaria della vita del feto inizia una fase critica anche in una situazione ottimale , inizialmente da alterazioni di tipo chimico, in seguito dalle contrazioni meccaniche dell’utero.
Quando questa fase sta per raggiunge il culmine, il feto è periodicamente sottoposto alle contrazioni uterine, ma l’utero non è ancora dilatato e il bambino si trova da una parte a ricevere segnali che lo sospingono verso l’esterno , ma contemporaneamente l’apertura non è ancora accessibile . (incongruenza)
Le arterie che alimentano la placenta seguono un percorso sinuoso attraverso il tessuto circolare e longitudinale della muscolatura uterina, così ogni contrazione impedisce l’afflusso di sangue e quindi di ossigeno, di alimenti e di calore al feto.
La situazione di questa fase del parto produce una esperienza contraddittoria e sensazioni di incongruenza , connessa con immagini simboliche di essere ipnotizzato, posseduto da una forza demoniaca o aggredito da forze sconosciute , impedito da forze ambivalenti , esperienza di una spirale tridimensionale, una specie di vortice che aspira irresistibilmente verso il suo epicentro.
Un’altra variazione del tema relativo alla prima fase della II° matrice è il tema della discesa nel mondo sotterraneo, il regno della morte o l’inferno , secondo una descrizione del mitologo J. Campbell questo è un motivo universale del viaggio dell’eroe.
Quando la prima fase della nascita biologica è terminato, le contrazioni uterine schiacciano periodicamente il feto, mentre la cervice non è ancora aperta ; ogni contrazione comprime le arterie dell’utero e il feto è messo in pericolo dalla mancanza di ossigeno . Rivivere tale stadio è una delle esperienze peggiori che che possano accadere durante l’autoesplorazione mediante gli stati olotropici , ci si sente intrappolati in un incubo mostruoso e claustrofobico , in preda a sofferenze emotive e fisiche con sensazione di impotenza totale , disperazione e solitudine , sensi di colpa , sconforto esistenziale. 
La persona è spesso convinta che tale situazione duri in eterno e che non vi sia nessun modo per uscirne. L’esperienza umana appare come un teatro dell’assurdo o come uno spettacolo crudele che produce sentimenti di disperazione, impotenza, inferiorità, solitudine.
Un fenomeno caratteristico di questa situazione , se la rottura delle acque e l’espulsione non avviene in tempi rapidi, induce esperienze simboliche di mostri terrific
anti, come draghi, pitoni, tarantole, piovre che vogliono inghiottire o afferrare la persona, Può anche apparire il tema della discesa agli inferi o la sensazione di vagare all ’interno di grotte e labirinti.
Ci si può identificare con prigionieri rinchiusi in spazi sotterranei ,con vittime dell’inquisizione , con detenuti in campo di concentramento o con pazienti nei manicomi, raggiungere intensità archetipiche come l’identificazione con l’agonia del Kristo sulla croce , l’agonia di Sisifo,Tantalo , Prometeo e altri personaggi che rappresentano la dannazione eterna , come l’Ebreo Errante o l’Olandese Volante.
Mentre si rivive questa matrice si è come accecati non si riesce a vedere nulla di positivo nella nostra vita e nell’esistenza in genere , la dimensione del Divino sembra irrimediabilmente perduta. Si tratta di una traduzione simbolica dell’esperienza che il feto vive in quella fase che Grof riassume nell’immagine di situazione senza via d’uscita o inferno.
I sistemi COEX che sono qui implicati riguardano quelle situazioni in cui il soggetto si e sentito una vittima passiva e impotente sottomessa a una forza distruttrice terrificante e senza possibilità di soluzione.
E’ assolutamente normale che chi si trova di fronte a questo aspetto della psiche non abbia molta voglia di affrontarlo. Ciò nonostante la via più veloce per terminare tale condizione insopportabile è quella di arrendersi e di accettarla totalmente. la sconvolgente esperienza di oscurità e disperazione abissale è conosciuta nella letteratura spirituale come ” la Buia Notte dell’Anima” E’ uno stadio importante di apertura , che può avere enormi effetti purificatori e liberatori.

3° Matrice peri-natale (MPB III°) ” Lotta fra morte – rinascita” – Principio Plutoniano

A questo stadio, le contrazioni uterine proseguono, ma il collo dell’ utero e ora dilatato e permette la discesa attraverso il canale pelvico-genitale. Il feto intraprende la lotta per la sopravvivenza mentre prova forti pressioni meccaniche e spesso anche un senso di soffocamento intenso.
La testa fragile del bambino e bloccata nell ’apertura pelvica stretta dalla potenza delle contrazioni uterine.
Le contrazioni uterine, come e stato detto, limitano l’ alimentazione del sangue al feto. In questa fase possono intervenire molti altri fattori che riducono ulteriormente l’ afflusso di sangue e possono provocare episodi di soffocamento.
Il cordone ombelicale può trovarsi bloccato tra la testa e l’apertura pelvica o essere arrotolato intorno al collo. Inoltre, al momento dell’espulsione, il feto può entrare in contatto con materiale biologico come sangue, mucosità, liquido amniotico, urina e anche feci.
La MPB III costituisce un modello empirico di grande ricchezza e complessità . Oltre al ricordo dell’esperienza di lotta per la sopravvivenza nel collo dell’utero, si attivano molti fenomeni archetipici e di altro genere che si organizzano secondo gruppi e sequenze tematiche caratteristiche: vita morte- eros-morte , lotte titaniche, esperienze sado-masochistiche, eccitazione sessuale intensa, attivita scatologica, entrare nel fuoco.
Questi temi si presentano durante il processo di trasformazione come impressione simbolica di caratteristiche anatomo-fisiologiche ,biochimiche di questo stadio della nascita.
L’interruzione della circolazione sanguigna causata dalla contrazione dell’utero e dalla compressione delle arterie uterine ; è possibile che il cordone ombelicale sia schiacciato tra la testa e l’apertura pelvica , o che sia attorcigliato intorno al collo del bambino, può accadere che la placenta si stacchi durante il parto o che ostruisca il canale. In alcuni casi il bambino può ingerire materiale biologico, urina sangue,feci,muco incontrato nelle fasi finali del processo di nascita , e ciò intensifica ulteriormente la sensazione di soffocamento I problemi da affrontare in tale stadio possono essere talmente gravi da richiedere un intervento strumentale ,come il forcipe o un taglio cesareo di emergenza
L’ aspetto titanico della terza matrice è ben comprensibile se pensiamo all’enormità delle forze che agiscono durante il parto.
Quando incontriamo questi aspetti nel processo di nascita psicologica, sperimentiamo fiumi di energia di intollerabile intensità che scorrono attraverso il corpo o si accumulano in scariche pronte ad esplodere.
Le scariche energetiche sono tradotte simbolicamente in immagini di fenomeni naturali di grande violenza come eruzioni di vulcani, tornadi, terremoti, oppure come scene cruente di guerra e di rivoluzioni, o ancora di disastri e catastrofi imminenti.
Si possono vivere esperienze di avventure pericolose come scene di caccia o lotte di gladiatori. I temi mitologici connessi sono: rappresentazioni del Purgatorio, del Giudizio Universale, imprese sovrumane ed eroiche, ecc.
Gli aspetti sado-masochistici ( dolore-piacere )di questa matrice sono da riferire alla furia biologica dell’organismo che deve assicurare la propria sopravvivenza contro la minaccia distruttrice rappresentata dalla complessita di questa fase del parto.
La carica della componente sessuale relativa a questa matrice è da connettersi alla grande forza che l’esperienza materna implica con le contrazioni uterine e una sensazione di rilascio orgasmico con l’espulsione del bambino.
Le connessioni fra soffocamento ,e stimolazione sessuale , tossicità ed estasi, ( gli yogi sono anche definiti in India ( gli intossicati di Dio ) le nostre conoscenze relative all’apnea ,alla carenza di ossigeno nel sangue e la connessione di queste con esperienze estatiche sono inesistenti in occidente.
Il simbolismo mitologico di questa matrice si ricollega a riti che implicano sacrifici e rituali sanguinosi come nelle culture pre-colombiane, oppure a figure archetipiche e divinità che simbolizzano esperienze di morte e rinascita ,Attis, Dioniso ,Orfeo, ecc . incontrare figure come Gesù , avere visioni dei suoi tormenti della sua umiliazione , della crocifissione ,è possibile persino sperimentare una totale identificazione con le sofferenze del Kristo ( che si conoscano o meno le mitologie corrispondenti)
A differenza della matrice precedente che era “senza via d ’uscita„ , qui il soggetto non e impotente e paralizzato, inoltre non e semplicemente vittima, ma lotta, si muove,per vincere la battaglia per la vita. 
Il conflitto attivato è quello morte-rinascita. I ricordi dei sistemi COEX negativi che emergono in questa fase sono quelli legati a situazioni di pericolo in cui la sopravvivenza e stata messa in pericolo, esperienze di eccitazione sessuale in contesti pericolosi, avventure esaltanti ma rischiose, attrazione inconscia per cose e situazioni sporche o rischiose, sadomasochismo
Quando l’esperienza simbolica della terza matrice arriva alla sua conclusione , diventa meno violenta e angosciante, L’atmosfera che prevale è quella di una estrema passione e di una energia dall’intensità inebriante le immagini raffigurano emozionanti conquiste di territori nuovi , battute di caccia imprese sportive , avventure , le esperienze sono chiaramente connesse con attività che implicano un grande flusso di adrenalina
Appena prima di sperimentare una rinascita psicospirituale è comune incontrare l’elemento fuoco , accade di sentire il corpo in fiamme ,di identificarsi con vittime immolate , città in fiamme,
Un simbolo classico della transizione dalla III° alla IV° matrice è la leggendaria fenice ; l’uccello che muore nel fuoco e rinasce dalle proprie ceneri.
La controparte biologica di questa esperienza può essere la liberazione esplosiva di energie fino a quel momento bloccate, durante
lo stadio finale del parto o la sovra-stimolazione dei neuroni periferici del feto , con scariche tonico-cloniche indiscriminate. E’ interessante notare che l’incontro con il fuoco ha il suo parallelo esperienziale con la madre che in quel momento del parto si sente la vagina in fiamme.

4° Matrice peri-natale (MPB IV°) ” L’esperienza di morte e rinascita” – Principio Uraniano

Questa matrice concerne l’ultima fase del parto. La progressione nel canale pelvico-genitale è ormai alla fine, le pressioni, le tensioni, la lotta per uscire, della MPB III , raggiungono il culmine per poi allentarsi in un ’esperienza di sollievo e di rilassamento.
Il bambino è improvvisamente esposto alla luce esteriore, il cordone ombelicale viene reciso, si compie la separazione anatomica dalla madre.
Sperimentare tale matrice spesso significa rivivere memorie concrete e somatiche di questa fase della nascita tra le altre , l’esperienza dell’anestesia ,, la pressione del forcipe, sensazioni legate a manovre ostetriche, e interventi postnatali.
Rivivere la propria nascita biologica non è una semplice riedizione meccanica dell’evento biologico originale, ma è anche una esperienza di morte e rinascita psicospirituale.
Siccome durante la nascita biologica il feto è completamente limitato , non ha modo di esprimere le intense emozioni e di reagire alle violente sensazioni fisiche provate , la memoria dell’evento non è psicologicamente digerita e assimilata.
Il modo di definire noi stessi e il nostro atteggiamento verso il modo nella vita postnatale sono fortemente influenzati (inconsciamente ) dal ricordo della vulnerabilità , inadeguatezza e debolezza sperimentata durante la nascita. In un certo senso siamo nati anatomicamente ma emotivamente non ci siamo riavuti dall’evento; la sofferenza e la morte nella lotta durante il processo di rinascita psicospirituale riflettono il dolore e il pericolo vissuti durante la nascita biologica. .
La morte dell’Ego che precede la rinascita psicologica durante l’evento di crisi psicospirituale, implica il ricordo la ricapitolazione , l’abbandono e la scomparsa di concetti (chi siamo? cosa è il mondo?) forgiati dentro di noi al momento traumatico della nascita e tenuti vivi nella memoria dell’inconscio.
Quando eliminiamo i vecchi programmi facendoli emergere nella coscienza , questi perdono la loro carica emotiva e, per un certo verso, muoiono.
Ma noi ci identifichiamo così tanto con essi che quando si avvicina il momento della morte dell’Ego ci sembra di smettere di esistere , o addirittura che sia arrivata la fine del mondo.
Il processo può apparire spaventoso :in realtà questa è trasformazione , la guarigione, la rigenerazione richiede questo accadimento. Paradossalmente però anche se soltanto un piccolo passo ci separa dall’esperienza della liberazione di schemi non più adeguati , siamo presi dall’ansia di una imminente catastrofe di proporzioni immense.
In realtà ciò che sta morendo nel processo è il falso Ego , che fino a questo momento percepivamo erroneamente come il nostro vero Io.
Mentre stiamo perdendo ogni punto di riferimento fino ad ora conosciuto non abbiamo idea di che cosa vi sia dall’altra parte, o se vi sia un’altra parte . Tale paura crea in noi una enorme riluttanza a proseguire e a completare l’esperienza ;Risultato : senza una guida appropriata , molte persone rischiano di rimanere psicologicamente bloccate in questo territorio problematico di mezzo.
Quando affrontiamo e superiamo la paura metafisica psicologicamente connessa alla quarta matrice e decidiamo di lasciare che le cose avvengano , sperimentiamo un annullamento totale, la distruzione fisica, il disastro emotivo ,la sconfitta intellettuale e filosofica , il completo fallimento morale e persino una sorta di dannazione spirituale.
Durante l’esperienza di questa notte oscura, ogni punto di riferimento ( tutto ciò che è importante e significativo per la nostra vita) pare impietosamente distrutto.
Subito dopo l’esperienza di annullamento, di sprogrammazione, riassorbimento, vale a dire quando raggiungiamo il ” fondo cosmico” siamo sopraffatti da visioni di luce bianca o dorata , di intensità sovrannaturale e di bellezza squisita, numinosa e divina .
Sopravvissuti a quella che ci sembrava una esperienza di annichilimento ,di cessazione apocalittica di ogni cosa , siamo inondati dalla beatitudine ,da straordinari arcobaleni , piume di pavone , scene celestiali e immagini di esseri archetipici immersi nella luce divina. Spesso questo è il momento di incontro con l’archetipo della Grande Madre nella sua forma universale oppure nelle sembianze che ha assunto in una determinata cultura. ecc. ecc.
E’ importante sottolineare che questo tipo di esperienza curativa e trasformativa avviene quando la nascita biologica non è stata troppo perigliosa o resa confusa per esempio da una forte anestesia. In questi casi non proveremo la sensazione di emergere trionfalmente alla luce e di aver raggiunto il fine ultimo , ma proveremo come uno stato di lunga convalescenza da una malattia debilitante o un risveglio dopo una sbornia.