MECCANISMO RESPIRATORIO PRIMARIO, MRP

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MECCANISMO RESPIRATORIO PRIMARIO (MRP) – il primo modello clinico e percettivo di Sutherland ruotava intorno a cinque funzioni anatomiche e fisiologiche di un meccanismo involontario del soma. Aver scoperto e compreso la funzione biomeccanica interconnessa di questi cinque aspetti del corpo umano è stata una grande conquista. Infine, Sutherland ha visto il MRP come il mezzo per cui la Quiete Dinamica entra attivamente in rapporto con tutta la fisiologia umana, tramite la presenza del Respiro della Vita. Ha chiamato Respirazione Primaria l’effetto del Respiro della Vita, che egli in seguito ha percepito nel corpo: una respirazione più importante, non di aria ma di una forza più universale e comune a tutti gli organismi viventi. E ha chiamato Marea, o il mare che ci circonda, l’effetto del Respiro Vitale che ha percepito al di fuori del corpo. 

Riassumiamo qui di seguito i cinque aspetti di quello che Sutherland ha chiamato il Meccanismo Respiratorio Primario:

1. la mobilità articolare delle ossa del cranio. Attraverso lo studio approfondito delle articolazioni suturali del cranio e sperimentando personalmente, Sutherland ha scoperto che la forma delle ossa del cranio prevede il movimento o almeno la flessibilità come parte del MRP. Per primo ha avanzato l’ipotesi che il movimento della base cranica sia il movimento primario, e che il movimento della volta cranica si adegui a questo movimento. Le ossa craniche esprimono questa mobilità reciproca involontaria in cicli bifasici di flessione-rotazione esterna e di estensione-rotazione interna. Egli ha sentito che il movimento delle ossa è connesso e sincronizzato a quello delle membrane a tensione reciproca, alla motilità del tubo neurale, e alla fluttuazione del fluido cerebrospinale.

2. la mobilità involontaria del sacro tra le ossa iliache. Il sacro è noto tradizionalmente come il polo inferiore del MRP. Il suo movimento involontario tra le ossa iliache è coordinato con i movimenti di flessione-estensione delle altre ossa della linea mediana del cranio. Questo movimento è detto involontario per differenziarlo dai movimenti volontari generati dai cambiamenti di posizione del corpo. Il sacro è attaccato direttamente al tubo durale, all’altezza del secondo segmento sacrale (S2). La sua mobilità e motilità hanno effetti ad ampio raggio sull’intero MRP. Problemi di compressione in una qualsiasi delle sue interrelazioni possono influire negativamente sul movimento del tubo durale, sulle membrane a tensione reciproca, e sul SNC, a causa di questa diretta connessione meccanica e funzionale.

3. la funzione delle Membrane a tensione Reciproca (MTR). Il sistema delle MTR è formato dalle invaginazioni del rivestimento della membrana durale del cranio – specificamente la falce cerebrale, la falce del cervelletto, il tentorio del cervelletto, e la loro continuità col tubo durale caudalmente fino al sacro, che è chiamata Nucleo di collegamento (Core Link – dal foro occipitale al secondo segmento sacrale). Le MTR mostrano un movimento in due fasi conseguente al movimento fisiologico della base dell’occipite e della base dello sfenoide. Comunque, queste membrane rappresentano solo il 20 % dell’intero sistema durale delle meningi. Il fulcro naturale delle MTR e di tutto l’insieme delle meningi è situato nel seno retto anteriore, il cosiddetto Fulcro di Sutherland. Questo è il punto intorno al quale fin dal principio Suterland sentì che era organizzato il movimento delle ossa e delle membrane del cranio.

4. la motilità del tubo neurale. Il sistema nervoso centrale esprime una motilità in relazione al fulcro embriologico della lamina terminalis del terzo ventricolo. Durante la fase di flessione del MRP, la linea mediana del tubo neurale si arrotola intorno alla lamina terminalis, e i ventricoli laterali si allargano e si avvolgono a spirale su per i forami interventricolari di Monroe. Questo movimento è stato definito “a corna di ariete” e rassomiglia ai movimenti di crescita del cervello dell’embrione. Lo sviluppo embriologico del sistema nervoso centrale si differenzia a partire dal terzo ventricolo. 

5. la fluttuazione intrinseca del fluido cerebrospinale (FCS). Il fluido cerebrospinale è stato chiamato da Andrew Taylor Still, il fondatore dell’osteopatia, “il più nobile elemento conosciuto del corpo umano”. Gli operatori del Concetto Craniale hanno percepito che il fluido cerebrospinale porta informazioni vitali ben oltre le sue funzioni ortodosse. Sutherland descrive una pulsazione del FCS, che è stata chiamata la sua fluttuazione intrinseca. Con ciò si intende che il FCS si muove grazie ad una forza interna ad esso e non è mosso da strutture o meccanismi dell’encefalo o delle meningi. Una tale forza del FCS è il campo bioelettromagnetico. Questa bioenergia fondamentale ed essenziale è considerata da Randolph Stone, un allievo di Sutherland, un principio di organizzazione e di salute del corpo umano. Questo principio mantiene la vitalità, l’ordine, e l’equilibrio omeostatico di ogni cellula del corpo. Sutherland considerava la fluttuazione del FCS come il principio più importante per la comprensione del Meccanismo Respiratorio Primario.