Interocezione

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Interocezione

note di Michael Kern D.O., B.C.S.T., N.D.

“I cambiamenti corporei definiscono un’emozione… Le sensazioni sono la consapevolezza conscia dei cambiamenti corporei” Antonio Damasio, Descartes error

Il termine interocezione si riferisce alla percezione di sensazioni del corpo che ci danno il senso della nostra condizione fisica e costituiscono la base degli stati d’animo e delle emozioni.

Recenti ricerche hanno rivelato quali aree del cervello sono associate con la capacità sensoriale. È stata misurata con la risonanza magnetic (RMI) l’attività di alcune regioni del cervello mente i soggetti giudicavano il tempo del loro battito cardiaco. In questi studi si è osservato che durante questo compito c’è un aumento dell’attività nelle cortecce insulare e cingolata. La corteccia insulare è collocata nella profondità del solco laterale, tra il lobo temporale e il lobo frontale. La corteccia cingolata è situate proprio davanti, nel lobo frontale.

Test di osservazione del battito cardiaco:

In particolare l’attività della corteccia insulare anteriore destra (RAIC) è implicata nel predire con quanta precisione il soggetto risponderà ai test di osservazione del battito cardiaco. Inoltre, se il soggetto ha aggregazioni più grandi di materia grigia nella stessa regione, questo è correlato con una maggiore accuratezza intersoggettiva e consapevolezza viscerale. Questi risultati indicano che la RAIC sostiene la consapevolezza delle risposte viscerali e costituisce il fondamento per gli stati sensoriali. Le persone classificate come “consapevoli a livello viscerale” sono spesso descritte come più espressive a livello emozionale. A seguito di questi studi, si è valutato il ruolo significativo della corteccia insulare nell’esperienza della consapevolezza corporea e del senso del proprio corpo.

Oltre a registrare le sensazioni corporee, la corteccia insulare è implicata nel giudizio che diamo riguardo al grado di dolore che stiamo provando. È anche il luogo dove una persona immagina il dolore quando guarda immagini di eventi dolorosi e pensa che possano accadere al suo corpo. Inoltre la RAIC è coinvolta nella percezione di calore non doloroso o freddo non doloroso sulla pelle, inoltre percepisce la distensione dello stomaco e la pienezza della vescica.

Molte persone che sperimentano il panico mostrano di avere un’aumentata attenzione ai processi corporei, ma è da notare che non sono attendibili nel tener conto con accuratezza del loro battito cardiaco. Perciò c’è ragione di differenziare i meccanismi che supportano l’attenzione agli stati interocettivi e quelli che supportano l’accurata percezione dell’informazione interocettiva.

I soggetti che hanno avuto i migliori risultati nell’ascolto del battito cardiaco hanno ricevuto anche un punteggio molto più basso nei criteri diagnostici per l’ansia e la depressione. Questo vuol dire che la capacità di restare in contatto con le sensazioni corporee è coinvolta nella riduzione degli stati d’ansia o depressione.
Come conseguenza di queste scoperte, gli esercizi di consapevolezza interocettiva sono adesso utilizzati come principale trattamento per il trauma e la depressione.

Le informazioni che riguardano lo stato interno del corpo viaggiano su un’apposita via spino-talamo-corticale, Che si unisce ai rami sensoriali del nervo vago. I tratti spino-talamici dal midollo spinale terminano al talamo. Il talamo funziona come la principale stazione di ripetizione di segnali sensoriali; la maggior parte degli input sensoriali dal resto del corpo arriva al talamo, dove fa sinapsi, e successivamente viaggia verso la corteccia. Le vie nervose interocettive, che terminano alla corteccia insulare e a quella orbito-frontale, costituiscono l’interfaccia tra la mappatura delle sensazioni corporee e la rappresentazione di questi stati come sensazioni soggettive. Il talamo e la corteccia insulare fanno parte del sistema limbico, che governa i comportamenti emozionali ed altri comportamenti “primitivi”. La corteccia insulare, in particolare la sua porzione più anteriore, è in connessione diretta con l’ amigdala.

Autoregolazione

Pertanto possiamo descrivere due vie per l’autoregolazione:

-Autoregolazione interna tramite la consapevolezza somatica cosciente (regolazione profonda o interocezione).
-Autoregolazione che accade a livello sociale attraverso i sensi specializzati della vista, dell’udito ecc. (ad es. Il sistema di coinvolgimento sociale descritto da Stephen Porges).

Queste due vie procurano potenti mezzi di inibizione della cascata dello stress che si innesca in condizioni di sopraffazione. Ad esempio, è molto difficile trovare una via di uscita dall’ansia col pensiero, ma è molto più facile trovarla attraverso il sentire e l’orientarsi.

Ci sono studi che dimostrano che dopo solo quattro settimane di pratica della meditazione, c’è un aumento di materia bianca nella corteccia cingolata anteriore (ACC). La ACC è connessa all’ insula anteriore e all’amigdala, ed è implicata nell’abilità di autoregolazione. La corteccia cingolata gioca un ruolo essenziale nell’integrazione di pensieri e sensazioni; connette le sensazioni primitive, istintive, viscerali, con i complessi, raffinati lobi della neo- cortex.

Secondo Peter Levine, questa area “contiene la chiave per essere un animale interamente umano”.

Se mettiamo in pratica questi principi, la pratica dell’interocezione, ossia restare presenti alle sensazioni del corpo e la presenza mentale, o mindfulness, possono funzionare per la risoluzione del trauma. Questo tipo di consapevolezza del corpo include il fare esperienza in modo spontaneo e neutrale di qualsiasi cosa sorga nel momento presente.

Ulteriori studi riguardo alle cortecce insulare e cingolata:

Il fatto di non riuscire a sentire l’interno del nostro corpo potrebbe essere connesso anche al bisogno di stimolazione eccessiva, sia di sesso, droghe, esercizio fisico, come pure ai disordini alimentari e via dicendo. Scansioni del cervello in individui con disordini alimentari e disturbi da stress post traumatico mostrano che l’attività nella loro corteccia insulare è differente da quella che si può vedere in soggetti sani, il che suggerisce la presenza di danni in quest’area.
È stato visto che la corteccia insulare nei neonati è capace di interpretare l’intenzione e la qualità del tocco della madre (ad es. gli aspetti emozionali del tocco), tramite il contatto pelle a pelle. Sono state osservate fin dal primo trimestre di gravidanza fibre che connettono l’area somatosensoriale della corteccia con la corteccia insulare. Si è visto che danni o frammentazioni della corteccia insulare possono accadere durante un attaccamento problematico (ad es. per mancanza di bonding). Questo vuol dire che più tardi,durante la vita, un tocco fisico amorevole potrebbe essere interpretato come minaccioso o pericoloso.

C’è anche un famoso studio condotto all’University College di Londra (UCL), nel quale fu rinvenuta una corteccia cingolata anteriore più grande nelle persone con opinioni politiche liberali, mentre una amigdala più grande fu rinvenuta nelle persone con idee politiche di destra!

L’amigdala è un importante mediatore delle emozioni, specialmente di quelle associate con la minaccia o il pericolo.

Basi biologiche delle emozioni:

Nelle neuroscienze la corteccia insulare è sempre più al centro dell’attenzione per il suo ruolo nella rappresentazione del corpo e dell’esperienza emozionale soggettiva.
Questo sostiene all’ipotesi che ci sia una base biologica delle emozioni, proposta per primo da William James. Egli suggerii che l’esperienza emozionale soggettiva, come le sensazioni, nasca dall’interpretazione che il nostro cervello da’ di stati corporei, provocati da eventi emozionali. Antonio Damasio ha proposto anche che la regione dell’insula giochi un ruolo significativo nel mappare stati viscerali, associati alle esperienze emozionali, e che sia in questo modo che nascono le sensazioni consce.

Se è così, quest’area del cervello può essere considerata, il centro delle emozioni, e la sua funzione quella di una specie di termostato biologico.

Le emozioni possono essere considerate come le reazioni complesse che il corpo ha a determinati stimoli. Quando siamo spaventati, il cuore batte più in fretta, la bocca si secca, la pelle diventa pallida e i muscoli si contraggono. Tuttavia, le sensazioni accadono dopo che siamo diventati consapevoli dei cambiamenti fisici; è solo allora che facciamo esperienza dell’emozione della paura.

Questo punto di vista rovescia il modello cartesiano alto-basso, nel quale i centri “alti” del cervello controllano le funzioni “basse” del corpo, come la digestione.

Il modello alto – basso è riassunto nella ipotesi di Descartes: “Penso, dunque sono”. Invece i nostri cosiddetti “alti” processi di pensiero potrebbero in realtà essere i servi, piuttosto che i padroni.

Copyright Michael Kern 2012

www.cranio.co.uk

Note da Bud Craig, Hugo Critchley, Wikipedia, Antonio Damasio e Peter Levine.