A cura di Inflow, tratto da http://www.craniosacralebiodinamica.it/blog/78-le-tre-proprietà-della-potenza
Jing e potenza, parole diverse che esprimono lo stesso orizzonte di significati. La prima viene dalla tradizione cinese, la seconda dalla letteratura Craniosacrale. Franklyn Sills in questo articolo mette a confronto due culture e ci parla delle tre proprietà della potenza, quell’essenza vitale che anima e dà la grinta ai fluidi del corpo.
Avendo praticato il chi kung per molti anni e essendomi interessato di filosofia cinese, mi ha sempre colpito che la percezione del dott. Sutherland delle forze primordiali al lavoro nel sistema umano, sia in risonanza con la filosofia cinese, la pratica del chi kung e la Medicina Tradizionale Cinese. La sua consapevolezza della respirazione primaria, sia come fenomeno di campo, sia come forza vitale incarnata, rispecchia profondamente questa antica saggezza. Scrive Sutherland nel 1990: “…esiste un elemento invisibile a cui io do il nome di “Respiro di Vita”. Vorrei che visualizzaste questo “Respiro di Vita” come un fluido dentro i fluidi, qualcosa che li fa muovere…Visualizzate una forza, una potenza intelligente, molto più intelligente della mente umana… la Marea fluttua: alta e bassa marea si avvicendano, come se fossero la fluttuazione della marea nell’oceano. Vi accorgete della sua potenza ed anche della sua Intelligenza, scritta con una “I” maiuscola. È qualcosa a cui ti puoi affidare perché faccia un lavoro più profondo al posto tuo. In altre parole, non cercare di guidare il meccanismo usando delle forze esterne allo stesso. Affidati alla Marea.” Questa Intelligenza, continua il dott. Sutherland, è una funzione vitale del Respiro di Vita – una presenza sacra e creatrice. E’ la sorgente dalla quale tutte le forme di vita emergono e sono mantenute in vita. Il Respiro di Vita si manifesta come “fluido all’interno dei fluidi”, una forza che anima e dà grinta ai fluidi del corpo.
Nella medicina e filosofia cinese esiste un concetto simile, quello dello jing, o essenza vitale. Jing è l’incarnazione o la trasmutazione di quello che è chiamato chi cosmico – un campo esteso di forza vitale intelligente, che organizza e sostiene tutto ciò che esiste. Il chi cosmico è la manifestazione del Tao, quel terreno sacro dal quale tutte le cose emergono e a cui tutte le cose fanno ritorno. Nelle parole di Mantak Chia, “ Il chi cosmico nasce dal chi del Tao e porta letteralmente con sé l’intelligenza e l’essenza della vita. Guidato da questa intelligenza, si sparge dappertutto nell’universo e si manifesta in densità e forme differenti, definite queste da leggi cosmiche. In questa maniera stelle, pianeti, cellule umane, particelle subatomiche e tutte le altre espressioni di vita prendono forma e la mantengono.” (M.Chia 2004 pag.1). È importante comprendere che Sutherland usò il termine potenza, nel senso di una forza vitale intelligente che si è incarnata. La potenza, come il jing, si esprime nel sistema umano in tre funzioni basilari: organizzatrice, di protezione e guaritrice.
1) La funzione di organizzazione: la Potenza si attiva fin dal momento del concepimento per organizzare la differenziazione cellulare e lo sviluppo embrionale, mantenendo un ordine morfologico nei tessuti per tutta la durata della vita. Anche se nell’organismo sono presenti condizioni non risolte, la potenza agirà ulteriormente per mantenere un’organizzazione cellulare e tissutale di momento in momento. È importante avere, durante le sessioni, un’esperienza percettiva di questa forza organizzatrice al lavoro all’interno del nostro sistema. Questa funzione organizzatrice a livello di base è l’espressione di quell’Intelligenza di cui parlava il dott. Sutherland – un’Intelligenza con la “I” maiuscola (Sutherland 1990).
2) La funzione di protezione: quando le forze condizionate entrano nel sistema corpo-mente, la potenza agisce in maniera tale da proteggere il sistema dai loro effetti. Inizialmente confina queste forze condizionate in un’area del corpo il più piccolo possibile, in modo da poter localizzare e minimizzare i possibili danni al sistema. Per raggiungere questo scopo, la potenza si addensa e densifica localmente proprio dove le forze condizionate hanno impattato il sistema. Tutto ciò può essere visto nelle ricerche degli anni cinquanta di William Seifriz: le sue ricerche sul protoplasma fanno vedere come all’interno di masse protoplasmatiche sia presente uno scorrimento fluido costante, con un ciclo di 50 secondi. Le ricerche hanno dimostrato che questo scorrimento costante e stabile è il fattore portante per il protoplasma, sempre presente e non influenzato dalla presenza di forze o processi condizionanti. Nelle sue ricerche William Seifriz notò che quando una tossina veniva introdotta nei fluidi del protoplasma, i fluidi si addensavano localmente proprio per minimizzare gli eventuali effetti tossici su tutto il sistema. La strategia sviluppata dal protoplasma era proprio quella di confinare le tossine in un’area più limitata possibile, “incontrando le contingenze, guarendo se stesso e salvando tutto l’organismo.” (Seifriz 1954). Alla stessa maniera in biodinamica scopriamo e percepiamo direttamente questa funzione protettiva all’interno del sistema umano, quando la potenza si addensa all’interno dei fluidi corporei, protegge il sistema dalla presenza e dagli effetti negativi delle forze condizionate introdotte nel sistema. Adoperando la terminologia del dott. Becker potremmo dire che la potenza agisce per centrare le forze condizionate all’interno del sistema, ed è per questo che il dott. Becker la denominò funzione di centratura della potenza (Becker 1997). La potenza dunque agisce localmente per proteggere il sistema dalla presenza di forze condizionate non ancora risolte, generando dei fulcri di inerzia. I fulcri inerti sono aree di addensamento relativamente inerti che, proprio come abbiamo visto nell’esperimento del protoplasma, confinano queste forze di interferenza in un’area limitata, proprio per ridurne l’impatto su tutto il sistema. In esperienze veramente sopraffacenti e traumatiche, la potenza può anche mettere in atto una risposta protettiva per tutto il sistema. Come operatori potremmo percepire densità e aree inerti sia nel corpo fisico che nel corpo fluido.
3) La funzione di guarigione: in condizioni ottimali la potenza attiva un processo di guarigione e si comporta in maniera tale da risolvere le forze condizionate e i loro effetti sul sistema. Mentre il sistema si approfondisce nel cambiamento olistico e in uno stato di equilibrio dinamico – con il corpo fisico sospeso nel corpo fluido, a sua volta sospeso nel corpo a Marea – la potenza può esprimere dei processi di guarigione. Questi processi possono essere percepiti dall’operatore in maniere diverse. Come operatore potreste percepire per esempio la potenza, che, come una forza di guarigione, si sposta attraverso i fluidi per affrontare dei siti inerti particolari; oppure potreste percepire come delle pulsazioni di potenza e a poco a poco come se delle vibrazioni o del calore dissipassero le forze inerti, oppure ancora il dissiparsi di attivazioni del sistema nervoso; potreste anche rendervi conto di una specie di vento della Marea Lunga, che come espressione della respirazione primaria, dà inizio a processi di guarigione, a fenomeni di campo e di radianza; ed infine si potrebbero presentare dei processi di guarigione attraverso un approfondirsi della quiete. Tutte queste possibilità sono espressione dell’intenzione di organizzazione e di guarigione del Respiro di Vita. È veramente meraviglioso riuscire ad entrare in relazione percettivamente con questo processo che si sviluppa nel sistema del cliente. di Franklyn Sills, trad. Remo Rostagno, editing Rosella Denicolò
Becker R. (1997) Life In Motion, Rudra Press
Chia M. (2002, 2004) Tan Tien Chi Kung, Destiny Books
Seifriz, W. (1954) Protoplasm of a Slime Mold––The Stuff of Life (video film of research University of Pennsylvania 1954)
Sutherland W. G. (1990) Teaching in the Science of Osteopathy, Rudra Press