La tecnica craniosacrale “alla fonte”

TRE REALTÀ PER UN’INIZIATIVA DEL BENESSERE NELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Maggio 2011 –  Friuli Venezia Giulia.


Per la prima volta in Italia, prende vita un importante progetto del benessere. Le due maggiori scuole italiane di Tecnica Cranio-Sacrale (Upledger e Biodinamica) e la Comunità Famiglia La Fonte ONLUS si uniscono per un Tirocinio Clinico, mettendo in comune le proprie esperienze, conoscenze, strutture ed energie.

Il progetto:

Il tirocinio clinico non è alla sua prima edizione, infatti è già stato proposto precedentemente con successo dall’Accademia Cranio-Sacrale Metodo Upledger all’interno di strutture sanitarie pubbliche e private, sia in Italia che all’estero ed è stato quindi acquisito dall’Associazione Cranio-Sacrale FVG all’interno dei programmi dei corsi di aggiornamento dei Professionisti non Ordinistici di Tecnica Cranio-Sacrale del Friuli Venezia Giulia. Ma in questa edizione, per la prima, volta il Tirocinio Clinico verrà svolto da due scuole di Tecnica Cranio-Sacrale che finora erano sempre state separate sul territorio nazionale. Una (metodo Upledger) è rappresentata dal Dott. Diego Maggio e l’altra (metodo Biodinamico) dalla Dott.ssa Leonarda Majaron. Diverse nei metodi, le due scuole hanno deciso di unire le proprie forze e il denominatore comune sta nella serietà e nell’impegno che spinge entrambe a divulgare e applicare queste tecniche del benessere.

Cos’é:

Per Tirocinio Clinico si intende il lavoro svolto dagli operatori, facilitatori e terapisti di Tecnica Cranio-Sacrale sui pazienti che accusano problematiche simili o che sono inseriti in uno stesso contesto clinico. La terapia viene normalmente effettuata su chi è ospitato in strutture mediche o paramediche convenzionali, come ospedali, cliniche, case di cura, case di riposo, istituti clinici, enti, ecc.

Tutto il lavoro si svolge con la supervisione degli insegnanti di Tecnica Cranio-Sacrale e di un medico responsabile della struttura ospitante. Il protocollo di applicazione della metodica cranio-sacrale allo specifico progetto presso La Fonte nasce dal lavoro sviluppato dal Dott. John E. Upledger, che è l’evolutore del lavoro svolto dal dott. Still e dal dott. Sutherland nell’osteopatia cranica.

Il medico americano promuove da sempre l’opportunità di applicare le tecniche Cranio-Sacrali come complemento alle cure di medicina convenzionale. In questo modo si ottengono vari obiettivi: il benessere del malato viene aumentato, la virtù della tecnica Cranio-Sacrale viene dimostrata applicandola insieme alle tecniche del mondo medico convenzionale, si dà al Facilitatore l’occasione di sperimentare il proprio lavoro all’interno di una struttura terapeutica, si fornisce al Facilitatore la possibilità di integrarsi col personale della struttura ospitante già operativo con altre metodiche, si creano così i presupposti di un possibile inserimento lavorativo del Facilitatore all’interno della struttura. Durante il lavoro verranno anche forniti alcuni parametri utili all’operatore per il suo lavoro individuale di valutazione e rilevamento di dati, applicabili ai fini statistici e di ricerca scientifica.

In questo specifico progetto a tre, il Tirocinio Clinico si realizza nella comune volontà di “crescere” insieme sul territorio regionale, unendo esperienza, conoscenza ed energia per andare proprio “alla fonte” della Tecnica Cranio-Sacrale, con il fine di favorire il benessere delle persone, migliorando la qualità di molti aspetti della quotidianità di chi (operatore o utente) partecipa al Tirocinio.

Chi lo ospita:

La Fonte Onlus nacque a Trieste nel 1975 come “Comunità Famiglia Opicina”, poi si trasferì a Prosecco, sull’altipiano carsico triestino in un’area boschiva di circa 10.000 mq. Nel 2003 ottenne l’autorizzazione all’attività di “Comunità Alloggio” regolarmente iscritta nelle ONLUS di categoria. In conformità a questo nuovo status, vennero avviati i necessari lavori per adeguare l’immobile esistente e renderlo indoneo a ospitare persone disabili. Nel maggio 2008 iniziarono i lavori per l’edificazione di una nuova palazzina a due piani con 14 posti letto. Nel giugno 2009 essa è stata aperta all’attività. Nel frattempo, novembre 2008, la comunità prese la sua denominazione definitiva: “La Fonte – Comunità Famiglia – ONLUS”. Attualmente è in grado di ospitare nelle due palazzine oltre 20 persone diversamente abili.

Gli obiettivi de La Fonte sono una adeguata accoglienza e assistenza dei portatori di handicap “medio gravi”, garantendo lo svolgimento delle attività sociali necessarie a favorire lo sviluppo educativo e occupazionale. “La Fonte” vuole costituire un polo socio-sanitario-ricreativo, per offrire alle persone diversamente abili la possibilità di evitare una pericolosa emarginazione che conduce al terribile isolamento sociale, spesso artefice di situazioni difficilmente sostenibili dalle famiglie e dalle sole strutture sanitarie esistenti. “La Fonte” crea un supporto che non solo prepara concretamente l’inserimento della persona disabile nella vita lavorativa e sociale ma anche coadiuva le strutture di base.

I servizi offerti trasmettono agli ospiti della struttura la percezione di sentirsi veramente in una famiglia. Il tutto in un ambiente tranquillo e in costante miglioramento, illuminato da preziose gentilezze e semplici sorrisi. Attualmente a “La Fonte” si stanno attuando varie iniziative: il progetto di istruzione al volontariato sociale e il progetto “Soffioni” che sostiene un gruppo di ragazzi autistici e i loro familiari. Per conseguire tutti i suoi obiettivi, la comunità si avvale di proprio personale, qualificato da periodici corsi di aggiornamento particolarmente indirizzati all’accoglienza, all’assistenza, nonché al servizio di igienizzazione degli ambienti. Sempre più, alla parola “professionalità” si affiancano “qualità e benessere”.

Un importante supporto al Tirocinio Clinico è dato dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. Va però ricordata la determinazione e professionalità di Daniela Czerny, che ha sempre dimostrato un’intelligenza particolarmente vivace e “accogliente” nei confronti delle iniziative rivolte al benessere degli utenti ospitati dalla Comunità Famiglia “La Fonte”, della quale è direttrice responsabile e coordinatrice delle attività progettuali e grazie anche al presidente di La Fonte, Ferdinando Cassago, che ne ha permesso l’attuazione.

Dottoressa Leonarda Majaron, cos’è il craniosacrale? Quali sono le sue origini?

Si tratta di una tecnica manuale dolce e non invasiva, evolutasi in un trattamento che riconosce le profonde capacità di autoguarigione del corpo.

La sua origine si deve al Dr. W.G. Sutherland: alla fine del 1800 riconobbe la fondamentale importanza di sottili impulsi ritmici nella fisiologia del sistema craniosacrale e ne studiò la profonda relazione con la salute e la malattia.

Cosa sono questi ritmi?

Si manifestano già nei nascituri, sin dalla fase embrionale, e accompagnano lo sviluppo e l’organizzazione dell’essere umano in un progetto di salute.

Come si fa a tutelarsi dall’ “aggressività” non professionale di operatori improvvisati?

Proprio per questo motivo è nata l’Associazione Nazionale dei Professionisti di Tecnica Craniosacrale Integrata. L’A.N.P.C.I. garantisce alle persone qualità e professionalità, certificate dei nostri Operatori Craniosacrali.

Esiste anche a Trieste?

Sì, ne è “garante” la locale B.C.S. che organizza corsi ed eventi per l’apprendimento della Tecnica Craniosacrale Biodinamica, inserita all’interno delle Discipline del Benessere e Bio-Naturali. Il suo lavoro presuppone un approccio olistico alla persona, la cui salute è direttamente connessa alla consapevolezza di sé, del proprio stile di vita e delle dinamiche del proprio ambiente.

Che rapporti con la sanità convenzionale?

La BCS ha una comprovata esperienza di Tirocini Clinici organizzati all’interno di strutture sanitarie.

Quindi collaborazione e non più conflitti?

Per la verità, nell’ambito della categoria Craniosacrale, mai ci sono stati né ci potranno essere conflitti.

Come mai?

Perché non c’è competizione tra le associazioni appartenenti. Sono le concrete persone, i cosiddetti pazienti, a esprimere insindacabilmente le proprie scelte, riscontrando sulla propria “pelle” la qualità del benessere “sentito” a fondo e non solo percepito superficialmente, anche nella routine quotidiana.

Collaborazione dunque. Perché unire le forze in campo vuol dire accelerare i tempi verso il riconoscimento ufficiale, la tanto auspicata integrazione tra il fronte del Benessere Naturale e quello della Medicina Ufficiale a cui tutti noi riconosciamo ampio merito.

Maurizio Bianchi, lei è presidente del Comitato di controllo Didattico dell’A.CS.I. Come interpreta la collaborazione con altre associazioni?

Con l’accordo siglato nel 2010 tra ANPCI e ACSI, abbiamo voluto creare un forte legame tra istituzione nazionale e territorio per favorire una più reale diffusione della disciplina Craniosacrale.

Come?

Arricchendo sempre più il confronto e lo scambio di esperienze, attraverso una costante preparazione culturale e aggiornamento professionale.

Il “Tirocinio Clinico” rientra nelle finalità dell’A.CS.I.? E quali prospettive intravede nel prossimo futuro?

L’ iniziativa “Tirocinio Clinico” che si terrà presso l’Associazione La Fonte di Prosecco risponde proprio alle attese dell’accordo: vede entrambe due associazioni, l’A.N.P.C.I. (Associazione Nazionale Professionisti di Disciplina di Disciplina Craniosacrale Integrata) e l’Associazione Cranio-Sacrale Friuli Venezia Giulia, impegnate a collaborare per portare benessere non solo a chi soffre per traumi fisici, psichici e/o mentali, ma anche alle persone a loro vicine che quotidianamente le accudiscono con affetto. In questa regione le istituzioni sono spesso attente osservatrici della crescita professionale degli operatori e lo mettono in pratica approvando leggi e promuovendo iniziative che favoriscono collaborazioni tra categorie diverse, lasciando spazio e creatività alle singole individualità associative.

E il futuro?

Sono proprio queste le premesse essenziali per portarci, seppure a piccoli passi, verso un sistema integrato, insomma verso un mondo tensegrito che…

Mi scusi ma…

La tensegrità è l’arte di adattarsi all’energia propria e di ciascun altro,per contribuire all’integrità della comunità che siamo tutti noi. Così, per esempio, la collaborazione tra medicina olistica e medicina tradizionale, che nessuno intende disconoscere né smentire e che molti, anzi, vorrebbero avere a disposizione per il proprio benessere, per elevare la qualità di vita, come peraltro avviene già in tanti altri paesi.

DA  giornale KONRAD FEBBRAIO 2011

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