Il Circuito delle Nuove Professioni

in base legge 14 gennaio 2013 n.4
in base legge 14 gennaio 2013 n.4

schema associazioni e uni

L’operatore (di craniosacrale) è al centro, proviene da una Scuola, e dopo la formazione entra (se vuole) in una Associazione di Categoria o Professionale che  lo iscrive in un Albo Professionale, a sua volta la Associazione di Categoria entra a far parte di una Associazione di Associazioni (chiamata anche ombrello) che fornisce servizi, fa lobby e preferibilmente è riconosciuta fornendo un ulteriore protezione, normativa, fiscale etc all’Associazione Professionale. Direttamente e o anche attraverso l’associazione ombrello si può arrivare alla definizione delle Norme UNI che definiscono la professione o disciplina dal punto di vista tecnico e delle competenze e comportamenti….Fatte le norme ( ma anche no…) si arriva ad un ente di certificazione che certificherà l’operatore (innazitutto) e semmai la scuola.

La legge

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2013-01-14;4!vig=

L’operatore

L’unico obbligo della legge per l’operatore è di apporre la dicitura:

PROFESSIONISTA- operatore craniosacrale  DISCIPLINATO ai sensi della 4/2013.

in ogni documento e rapporto scritto con il pubblico e il cliente, fattura, pubblicità sito web, etc

“L’esercizio della professione è libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica, …” Ovvero non occorre essere iscritti a nessun Albo o Associazione.

La professione può essere esercitata in forma individuale, in forma associata, societaria, cooperativa o di lavoro dipendente.

 

Le associazioni professionali

Debbono valorizzare le competenze e garantire il rispetto delle regole deontologiche nel rispetto degli utenti e delle regole della concorrenza. Promuovere la formazione permanente. Aprire uno sportello per il consumatore.

In base a requisiti richiesti si iscrive ad un elenco del Ministero dello Sviluppo Economico (sito web)                 http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&viewType=1&idarea1=593&idarea2=0&idarea3=0&idarea4=0&andor=AND&sectionid=0&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showMenu=1&showCat=1&showArchiveNewsBotton=0&idmenu=2263&id=2026497

Le associazioni iscritte possono rilasciare certificati di competenza, sotto la responsabilità del loro Presidente. Le attestazioni valgono tre anni e si compongono di soci ordinari e soci qualificati ( i solo a potersi definire attestati ai sensi dell’art. 7 della legge). In sostanza le associazioni sono l’organismo di tutela e garanzia dell’utenza, e definiscono gli standard qualitativi, competenze, monte ore, etc a meno che non ci sia una norma tecnica UNI. (vedi)

Le associazioni di associazioni 

La struttura aggregativa (art 3) che fornisce servizi e rappresentanza nei settori. (per. es sportello del consumatore) con un ruolo di controllo e verifica. E’ qui che la si verifica concorrenza delle diverse forze sindacali, politiche, grandi realtà associative, sportive e culturali che cercano di essere le rappresentanza.

Le norme UNI

L’UNI,  http://www.uni.com Ente Nazionale Italiano di Unificazione promuove tavoli di lavoro sulle Norme Tecniche delle singole professioni. Le norme tecniche sono le modalità con cui si fanno bene le cose. Una check list, un elenco di documenti che definiscono una attività e che vanno applicati. Definiscono un prodotto, un processo, un servizio secondo lo stato dell’arte di chi lo fornisce, lo fa, lo produce. Una struttura “fredda” ma ormai entrata nel nostro modo di vedere le cose.

Ai tavoli UNI sono già presenti ( nel nostro settore )

 

Ente di Certificazione

Al vertice dello schema c’è un ente di certificazione che in Italia si chiama ACCREDIA (mi risulta che sia un monopolio, ovvero non ce ne sono altri se non altri in Europa che per fortuna valgono comunque, ma bisogna andare in un altro paese a farsi certificare…).

La certificazione è l’ultimo passo-gradino, ovvero prima c’è chi fa le norme, poi chi certifica che le segui e le applichi. Tutto questo è anche un meccanismo economico, ogni passo ha dei costi di affiliazione, consulenza, delega, rappresentanza, etc.

ACCREDIA ovvero i suoi organismi riconosciuti, una decina, nei diversi settori puntano alla certificazione dei singoli operatori per ampliare al massimo la base dell’utenza, la legge dei grandi numeri impera.

 

(seguono commenti e aggiornamenti, la situazione è in movimento e mancano norme applicative e ognuno sceglierà la sua strada, viste le forse in campo)

Maderu