Medicina Energetica

medicina-energetica-libro_47588Per le terapie e per migliorare le performance fisiche di James Oschman
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dalla prefazione

LA MEDICINA ENERGETICA EMERGE

Dopo anni di esistenza “ai margini” della scienza e della medicina accademica, stiamo assistendo a una vera esplosione della ricerca e dell’esplorazione nella direzione degli approcci energetici alla vita e alla salute. C’è una crescente consapevolezza che tutta la medicina sia medicina energetica e che la prospettiva energetica sia la chiave verso il futuro per l’intera industria medica.

Diverse importanti tendenze hanno contribuito a questo risultato, e si tratta di fenomeni che si intersecano. Uno consiste nella crescente consapevolezza da parte della comunità biomedica che i campi elettrici e magnetici, così come la luce e il suono, abbiano influsso sui processi cellulari e possano essere usati per stimolare la guarigione in diversi tessuti. Dopo un periodo che definisco “età dell’oscurantismo” e che va approssimativamente dal 1910 al 1950, quando la sola menzione della “medicina energetica” nei circoli accademici era politicamente scorretta, i ricercatori clinici hanno riscoperto l’applicazione delle diverse forme di energia per “mettere in moto” il processo di guarigione.

Il secondo cambiamento è rappresentato dalla popolarità in rapido aumento delle terapie complementari e alternative, ormai integrate nell’assistenza medica standard in tutti gli Stati Uniti come ovunque nel mondo. In alcune regioni geografiche il processo di integrazione delle terapie energetiche (come quelle indicate nel riquadro 1) nel sistema di assistenza sanitaria sta procedendo in maniera straordinariamente rapida, ma in altre è faticosamente lento; la tendenza, tuttavia, è innegabile. Molti amano la medicina complementare e le terapie energetiche e le pagherebbero di tasca loro, se fosse necessario [Eisenberg et al., 1998].

Una terza tendenza riguarda l’ambito delle prestazioni individuali e coinvolge chi è responsabile dell’addestramento, della salute e dei risultati degli atleti professionisti e degli sportivi e artisti che lavorano con il corpo. Le richieste e le sollecitazioni dell’attività umana ai massimi livelli hanno motivato questi individui a esplorare tutti gli approcci pratici e teorici a disposizione: non si cercano solo nuove intuizioni e idee, ma le si impiega per trarne immediati vantaggi pratici.

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INDIZI SULLA VITA IN GENERALE

Come conseguenza di questi cambiamenti del modo di considerare l’assistenza sanitaria e la biologia in generale, le straordinarie osservazioni dei terapisti di innumerevoli tradizioni sono ora sotto osservazione da un punto di vista biomedico e sono viste per quello che davvero sono: indizi fondamentali di ciò che è possibile nel campo della terapia e delle prestazioni individuali in generale. Con la convergenza di scienza, medicina e medicina complementare si aprono orizzonti del tutto nuovi che rivelano ciò che è stato finora celato sul nostro potenziale terapeutico e auto-terapeutico e su come possiamo raggiungere migliori risultati con minor sforzo.

Pensando a dove ci porterà tutto questo, ho concluso che alcune delle conseguenze più clamorose si avranno nell’ambito dell’incontro terapeutico che avverrà fra tutte le tradizioni mediche. Come dice una famosa citazione:

«Ci sono questa e quella medicina e questo e quel metodo, e poi c’è il modo in cui il corpo è realmente fatto». Kerry Weinstein

MEDICINA INTEGRATA

Con la convergenza di medicina tradizionale e complementare sotto il nome di medicina integrata, cominciamo a distinguere un’immagine più chiara di come è fatto il corpo umano e a comprendere l’importanza di quest’immagine per la medicina e la vita umana in generale.

Sarà possibile sviluppare sempre nuove tecnologie mediche e nuovi farmaci e si faranno nuove scoperte nelle scienze fondamentali: ma l’essenza di tutta questa impresa sarà rendere possibile che gli esseri umani aiutino altri esseri umani.

Se ho imparato qualcosa dall’osservazione dei vari approcci terapeutici, è che ci sono infiniti modi di percepire quanto sta accadendo alla persona che abbiamo di fronte e che ha bisogno del nostro aiuto, e che ci sono altrettanti modi di stimolare una risposta terapeutica. Ora che iniziamo a comprendere gli scambi energetici che avvengono fra gli individui con il contatto o la vicinanza fisica, scorgiamo nuove possibilità di potenziare la sensibilità, la sottigliezza e l’efficacia dell’incontro terapeutico in tutte le branche della medicina.

POTENZIALE UMANO

Queste nuove possibilità si estendono ben al di là della medicina. Coloro che dedicano la vita a perseguire massimi risultati in ogni campo di attività umana stanno cercando il modo di esplorare le loro risorse interiori per massimizzare le loro prestazioni. Uno degli scopi di questo libro è aprire nuove possibilità e nuovi modi di pensare in questa direzione.

Questo libro non si propone di insegnare nuove terapie o fornire nuove istruzioni per atleti e artisti: ci sono molti libri, scuole e corsi preparatori che possono offrire eccellenti informazioni di questo tipo. Ciò che invece il libro offre è una descrizione dei sistemi di comunicazione che concorrono in ogni tipo di impresa umana. È scritto per i terapisti di ogni scuola e per i loro pazienti, che si domandano con profonda curiosità che cosa stia accadendo all’interno del loro corpo e a coloro che li circondano nell’incontro terapeutico.

È per atleti e artisti di ogni tipo che hanno avuto occasione di sperimentare fenomeni straordinari e inspiegabili e sono curiosi di sapere se ci sarà mai una scienza che li aiuterà a comprendere, descrivere e discutere ciò che accade e a spingere oltre i loro limiti. È per educatori, allenatori e pensatori di ogni scuola in cerca di nuove idee che permettano di ottenere il massimo del successo e del divertimento dalle risorse di cui ognuno dispone.

NUOVI MODI DI PENSARE

Il libro sta venendo ora alla luce perché i tempi sono cambiati: nel passato la medicina energetica era un argomento molto controverso e disorientante, al punto che alcune scoperte importanti sono state praticamente ignorate solo perché non erano di moda o non sembravano adattarsi ai paradigmi dominanti del tempo. Gli scienziati sono umani e ciò che essi considerano la direzione più interessante non sempre funziona. La scienza ha conosciuto una lunga storia di vicoli ciechi che hanno occupato tutti i pensieri di intere generazioni di ricercatori senza però condurre da nessuna parte. Parallelamente, altre idee che potevano essere portatrici di grande valore sono state abbandonate per essere ricoperte di polvere nelle biblioteche. Dobbiamo riesaminare i nostri archivi e rimettere in gioco questi preziosi tasselli del puzzle della vita.

Si tratta di qualcosa di più di un esercizio accademico: il nostro sistema sanitario e molti degli altri sistemi che ci sostengono sono in crisi.

«I problemi che abbiamo di fronte oggi non possono essere risolti con il livello di pensiero che li ha fatti sorgere». Albert Einstein

Qualcuno lo definisce “pensare fuori dagli schemi”, un’immagine che suggerisce che i nostri problemi sono sostenuti dalle modalità in cui abbiamo rinchiuso i nostri processi di pensiero.

Sono stato a contatto con molti pensatori di matrice differente e ho imparato ad apprezzare le idee di chi è capace di pensiero creativo, “fuori dagli schemi”, come si dice. Che cosa permette a questi individui di guardare al mondo con occhi nuovi? È evidente che il vero progresso umano dipende proprio da persone di questo tipo: finché guarderemo al mondo per come appare e accetteremo le cose così come stanno, per quanto ciò possa sembrarci comodo, l’evoluzione subirà un arresto.

«Un paradosso non è un conflitto con la realtà: è il conflitto fra la realtà e la nostra impressione di ciò che la realtà dovrebbe essere». Richard Feynman

Le grandi scoperte della medicina e di ogni altro campo di ricerca umana sono venute da individui che hanno visto al di là del modo consueto e accettato di guardare alle cose. Come pensano questi individui, e come osservano il mondo che li circonda, e qual è l’essenza del pensiero creativo? Alcune delle idee più importanti sono state così violentemente avversate dalla comunità che il loro potenziale contributo al progresso umano è stato precluso a chi avrebbe potuto beneficiarne. Quali sono le qualità che occorrono a un pioniere per portare a compimento le sue idee?

PENSIERO EVOLUZIONISTICO

Credo che il nostro futuro sia nelle mani di coloro che sono capaci di pensiero chiaro, costruttivo e innovativo. Ritengo inoltre che questo tipo di pensiero sia entusiasmante e contagioso. È ciò da cui dipende il nostro futuro evolutivo: per noi si tratta quasi di un’urgenza biologica. È per questo motivo che il libro che avete nelle mani registra il lavoro di alcuni degli straordinari pensatori del nostro tempo.

Il premio Nobel Albert Szent-Györgyi (1893–1986) è stato per me una figura di grande influenza. La sua ricerca e i suoi scritti compaiono in questo libro non solo per quello che ci hanno insegnato sulla vita, ma anche per lo spirito contagioso e creativo che riescono a instillare nella ricerca e nei processi del pensiero.

Szent-Györgyi ha elaborato un diagramma del suo personale progresso scientifico (figura 1). Mentre forniva grandiosi contributi alla scienza, egli descriveva il suo viaggio scientifico in un modo che ci invita a “sbilanciarci”:

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Figura 1 – «La struttura di base della ricerca è fatta dai sogni, ai quali si intrecciano ragionamento, misurazione e calcolo. Ovunque andiamo a presentare i nostri risultati, ci piace farlo come se si trattasse di una sequenza logica. Se l’andamento del nostro lavoro dovesse essere tracciato, lo faremmo volentieri con una linea retta in cui A segue B, B segue C ecc. La vera curva… sarebbe più irregolare». (Da: Szent-Györgyi, A., Introduction to a Submolecular Biology, Academic Press, New York 1960).

C’è un solo modo per evitare gli errori: non fare nulla, o perlomeno evitare di fare qualcosa di nuovo. Questo però potrebbe in sé rivelarsi l’errore più grande di tutti. I fortunati che riescono ad aprire nuove strade alla scienza senza errare sono davvero pochi e l’autore certamente non ne fa parte. L’ignoto ci chiede di avventurarci su un terreno instabile e rischioso: si può solo sperare che il possibile fallimento sia onorevole». Szent-Györgyi [1957]

Un altro messaggio di modestia e onestà è che gli errori capitano, così come capita di seguire vicoli ciechi: ammetterlo è cosa necessaria.

«Ho dovuto rimangiarmi parecchie delle mie parole, e l’ho trovata una dieta nutriente». 

Winston Churchill

DEMISTIFICAZIONE

Questo libro fa luce sulle nuove informazioni nel campo della medicina energetica e discute alcuni comuni denominatori di un’ampia serie di esperienze decisive che sono apparse misteriose e finora quasi inspiegabili. Gli esempi di queste esperienze sono tratti dal terreno delle “guarigioni spontanee”, delle prestazioni atletiche e artistiche fuori dal comune, delle arti marziali e di svariate altre pratiche contemplative e spirituali, oltre che dalla scienza stessa. Credo che questi non siano solo fenomeni degni di studio, ma indizi fondamentali da seguire.

Il libro discute anche alcune esperienze comuni che sono finora apparse agli scienziati troppo difficili o confuse per essere affrontate. Che cosa sono esattamente l’intuito e il subconscio? Che cos’è la coscienza? Come vengono memorizzati i traumi e i ricordi traumatici nelle cellule e nei tessuti? Nell’ambito delle prestazioni individuali che cosa presuppongono esattamente la pratica fisica, la guarigione dalle lesioni, la coordinazione e la consapevolezza?

Per cominciare a rispondere a queste domande guarderemo alla ricerca in corso sulle comunicazioni biologiche e sull’energetica. Il corpo umano è composto di migliaia di miliardi di cellule che devono cooperare per permetterci di svolgere le nostre attività quotidiane. Buona parte del successo dei sistemi viventi dipende dall’abilità delle cellule di comunicare fra loro mediante diversi sistemi di segnalazione. In passato l’accento veniva posto soprattutto su messaggeri chimici quali gli ormoni, i neurotrasmettitori e i fattori di crescita. La comunicazione elettrica è ben documentata nel sistema nervoso, ma c’è stato un interesse assai minore per lo studio del ruolo di altre forme di segnalazione quali la luce, il suono, il magnetismo e la conduzione elettronica,  anche se è documentato che tutti questi meccanismi esistono e sono importanti. Dal momento che questi altri tipi di comunicazione sono stati relativamente trascurati dalla scienza accademica, l’uso terapeutico dei vari tipi di energia si è diffuso con lentezza nella biomedicina convenzionale.

Vedremo che c’è un sistema o substrato all’interno del corpo umano che trasferisce ed elabora energia e informazione in modi che esulano dai sistemi nervoso, ormonale e biochimico così come questi sono abitualmente descritti. Questo substrato è formato dai ben noti materiali che costituiscono il corpo: i tessuti connettivi e le strutture all’interno di ogni singola cellula; il materiale genetico; gli atomi, le particelle subatomiche e lo spazio “vuoto” che è in realtà la componente più diffusa all’interno del corpo. L’acqua è una parte profonda e funzionale di questa matrice. Le mie conclusioni sulle proprietà di questo substrato derivano da tre fonti primarie: gli scienziati con cui sono venuto a contatto, la letteratura scientifica e le esperienze dei terapisti e di atleti e artisti di ogni tipo.

INTERCONNESSIONE SISTEMICA

L’entusiasmante impresa scientifica di sezionare i sistemi viventi riducendoli a elementi sempre più piccoli ha portato a straordinari progressi, ma in questo processo l’essenza della vita e della salute ci è quasi sfuggita fra le dita. Abbiamo separato e quasi messo da parte quell’unico importantissimo attributo dell’organismo: la sua interconnessione sistemica. Ora possiamo ricollocare nell’immagine della vita questa sua componente vitale e ricongiungere così le acquisizioni della scienza moderna, che ne vengono valorizzate.

Stiamo imparando che la struttura della vita consiste di una matrice fisica e delle comunicazioni ed energie che sono trasmesse da un punto al suo interno. Questa struttura energetica e informativa è dotata di realtà fisica e di una serie di proprietà che possono essere descritte e misurate. Considerare i sistemi nervoso e circolatorio come le vie di comunicazione primarie del corpo ci ha impedito di ipotizzare che ce ne potessero essere altre. Le strutture dell’anatomista, dell’istologo e del biologo cellulare sono ora considerate il circuito interconnesso del corpo.

Nel passato la scienza ha messo a fuoco soprattutto la chimica dell’energia e dell’informazione, ma a livello di interazione molecolare. Ciò che stiamo imparando ora è che la storia non finisce qui.

«Le molecole non devono entrare in contatto per interagire. L’energia può fluire attraverso … il campo elettromagnetico […] Il campo elettromagnetico insieme all’acqua forma la matrice della vita». Szent-Györgyi [1988]

Non c’è niente di sbagliato nella biochimica o nella sua applicazione medica come farmacologia. È solo che focalizzando la maggior parte della nostra attenzione sulle reazioni molecolari abbiamo perso di vista il resto della storia: il ruolo degli elettroni, dei campi elettromagnetici e dei relativi processi energetici e quantistici, le proprietà dello spazio e la coscienza stessa. È questa storia che il presente libro si propone di documentare.

Vedi anche http://www.craniosacrale.it/blog/un-altro-modo-di-conoscere-e-muoversi/

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