Storia e principi della terapia craniosacrale

di Maderu Pincione



CONTENUTI :

TERAPIA CRANIO SACRALE: MANI, MENTE E CUORE

LA STORIA DELL’ OSTEOPATIA E SVILUPPO DELLA T.C.S.

Le diversità tra l’osteopatia e la terapia cranio sacrale

ILMECCANISMO RESPIRATORIO PRIMARIO, M.R.P.

Ritmo Cranio Sacrale, Fluttuazioni e Maree

Le cinque componenti del M.R.P.

ILMOVIMENTO É VITA

Struttura e Funzioni, Disfunzioni e Compensazioni, Classificazioni

PRINCIPI DELLA DIAGNOSI

Anamnesi, Schemi per la Valutazione, Osservazione

PRINCIPI DELLA PALPAZIONE

PRINCIPI DEL TRATTAMENTO

Descrizione e indicazioni

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

 

 

La terapia craniosacrale si basa sulla comprensione e sulla conoscenza dell’unità e delle energie di autoguarigione del corpo quanto delle azioni reciproche dei diversi tessuti nelle loro funzioni.

A seconda dell’esperienza e della formazione del terapista, vengono presi in considerazione i fattori psichici, sociali, l’alimentazione e altri fattori vitali, la terapia craniosacrale è manuale.

Grazie a un intervento terapeutico minimo sui tessuti corporei, rimuovendo gli ostacoli alla circolazione dei liquidi, è possibile riportare alle normali funzioni i disturbi dell’energia vitale.

La funzione integrativa del sistema nervoso ed endocrino e la funzione di sostegno del sistema vascolare sono quindi di fondamentale importanza.

La terapia cerca quindi di comprendere i rapporti fra le strutture per poi eventualmente normalizzarli, perché possa ricomparire una “normale” funzione corporea.

Quindi il cliente non viene guarito dal terapeuta, ma è piuttosto il corpo che mediante gli stimoli che riceve viene portato all’autocorrezione, é la persona che viene messa in condizione di guarire la sua parte ammalata.

Lo scopo della terapia è cercare di annullare o attenuare le cause della malattia, regolare di nuovo la libera mobilità delle articolazioni e delle fasce, normalizzare i processi di scambio di tutti i liquidi corporei, coordinare i fenomeni bioelettrici, equilibrare il sistema nervoso autonomo, armonizzare dell’equilibrio statico del corpo, dissolvere i disturbi somatici e con il sostegno e la regolazione degli elementi nutritivi, l’approfondimento della respirazione, del rilassamento, della tonicità, della resistenza del corpo, di esortarlo a riprendere la sua personale azione autoregolativa per curarsi.

Più l’intervento terapeutico è fortemente orientato su tutto l’organismo, più sarà profondo ed efficace.

Una specie di energia potenziale in forma complessa, che confluisce in flussi di energia, si manifesta attraverso le strutture anatomiche e la fisiologia corporea.

Il terapista craniosacrale dovrebbe essere consapevole dell’energia potenziale nei ritmi fisiologici dell’organismo e obiettivo e paziente con tutti i suoi sensi che nei cambiamenti fisiologici percepiscono l’energia insita nei tessuti, soprattutto con la palpazione.

Inoltre egli dovrebbe imparare come poter sfruttare quest’energia potenziale nei ritmi e nei flussi corporei per la diagnosi e la terapia.

Mentre il terapeuta, senza intervenire, percepisce, con attenzione rilassata, le pause e la quiete dopo e tra i movimenti e segue i ritmi dalla loro sede d’origine, può provare un’esperienza diretta di queste energie.

La capacità di palpazione delle sue mani, la possibilità di venire a conoscenza del livello psico – emotivo del paziente, di osservarlo nella sua evoluzione, come anche la possibilità di valutare l’importanza degli influssi endogeni ed esogeni per l’intero organismo, rappresentano l’arte della terapia.

Bisogna tuttavia tener conto del fatto che il paziente non rappresenta un’entità statica, ma un’entità

dinamica, che cambia, che contemporaneamente è parte di entità, e si muove e viene mossa all’interno di altre entità.

Quanto più il paziente viene riconosciuto e compreso in questo contesto, tanto più l’impulso terapeutico sarà efficace.

Il documento completo è disponibile nell’ AREA ABBONATI