Somatica Craniosacrale

Terapia Craniosacrale Biodinamica Nuova ristampa Autore: Michael J. Shea
Data prima pubblicazione:  2009 riedizione 2016
Pagine: 327 Formato: 21×28

Il modello biodinamico viene arricchito dalla pratica e dalla comprensione della Somatica. La Somatica – termine proposto da Thomas Hanna (Hanna,1988) – tenta di descrivere la percezione dell’esperienza interiore, vissuta, di possedere un corpo, un soma. Ho già descritto questo campo più ampiamente in precedenza (Shea, 2002). In questa sezione mi occupo degli aspetti teorici della Somatica che ritengo siano necessari per praticare qualsiasi forma di terapia craniosacrale, specialmente la biodinamica.

Il modello Somatico della terapia craniosacrale biodinamica si basa sull’intrinseca sensibilità, sulla capacità di percezione e sulla presenza dell’operatore. Troviamo una consapevolezza focalizzata sulle personali sensazioni, i sentimenti, le emozioni e il respiro dell’operatore, così come un’attenzione agli indizi corporei, al linguaggio, alla respirazione, all’attivazione neurovegetativa e ai cambiamenti posturali del cliente. In questo lavoro prima di tutto viene ciò che l’operatore percepisce. Il trattamento si può focalizzare su un unico strato del Sistema Respiratorio Primario per volta. Per entrare in contatto con altri strati del Sistema Respiratorio Primario, l’operatore deve approfondire o modificare la propria percezione. Focalizzarsi sulle sensazioni fisiche interne dell’operatore consente l’emergere di intuizione terapeutica, chiarezza emozionale, e crescita spirituale nella relazione cliente/operatore (Johnson, 1986). Questi argomenti saranno trattati più dettagliatamente in seguito. Barrett Dorko, un fisioterapista, afferma: “qualunque tecnica è corretta se non interferisce con il cambiamento emergente, se permette al paziente di diventare cosciente di quel cambiamento e se promuove un movimento continuo lungo il percorso della correzione” (Smoley, 1991). Per me, questa affermazione è molto bella e descrive accuratamente questo lavoro.

L’abilità più importante che l’operatore deve sviluppare somaticamente è la capacità di approfondire la percezione (Merleau-Ponty, 1962). L’operatore rallenta la sua esperienza interiore per ascoltare le risorse auto-correttive del Sistema Respiratorio Primario che sono gli effetti della Quiete Dinamica. L’operatore utilizza il suo intero corpo e la mente, oltre che le sue mani, per percepire il cliente. La percezione profonda si verifica fondamentalmente in due modi: uno è tramite la sensibilità e l’altro tramite la formazione di immagini mentali. Gli operatori riferiscono spesso un’incrementata percezione delle sensazioni sottili, e anche di profondi sentimenti, nel corpo. Ugualmente, molti operatori parlano di una maggiore percezione di immagini che spaziano dalle più semplici a quelle mitiche. La percezione è il cuore della terapia craniosacrale biodinamica. Il più importante cambiamento che un operatore può ottenere è quello di percepire lo spostamento del cliente che si ri-orienta verso la quiete e la Respirazione Primaria. Può farlo focalizzandosi sulla quiete e sul silenzio nel proprio corpo (Becker, 1964).

La somatica esplora la natura dell’essere incarnati (dello sviluppo della persona) dall’interno del corpo (Hanna, 1983). L’interiorità dell’esperienza corporea vissuta viene anche chiamata introspezionismo (Wilber, 1997). In altri termini, il senso del corpo e del sistema nervoso emerge spontaneamente quando lascio fluire la mia propria e immediata esperienza sensoriale e vi presto attenzione. Tutto questo ha inizio con la presenza e il contatto. Poi, all’interno del corpo e tra i corpi, si manifesta la percezione somatica e una consapevolezza del corpo che è istintiva. Questo lavoro è istintivo piuttosto che intuitivo. Inoltre, la Somatica è multidisciplinare (i capitoli sulla pediatria trattano questo punto). La Somatica impiega metodi sviluppati sia dalla tradizione contemplativa occidentale sia da quella orientale, come la meditazione di consapevolezza (mindfulness meditation). Sedersi quietamente e osservare la propria esperienza interiore costituisce la base e la strada verso l’esplorazione somatica. Questa esplorazione è un passo importante per riprendere possesso del proprio corpo sensoriale. Il mondo delle sensazioni è legato all’intelligenza dell’ambiente e questa intelligenza è andata persa o esiliata per diverse migliaia di anni (Abram, 1996). La Somatica, nella sua applicazione alla terapia craniosacrale biodinamica, restituisce sacralità al corpo dei sensi e restaura la supremazia dei sistemi squisitamente sensitivi del soma (Johnson, 1983). Fare questo richiede la capacità di osservare passivamente e successivamente di sincronizzare le nostre percezioni interiori in una relazione più diretta con la Quiete e con la Respirazione Primaria.

La consapevolezza somatica, o la saggezza del corpo, costituisce la base dell’apprendimento auto-riflessivo. Questo tipo di apprendimento coinvolge la capacità di introspezione, l’attenzione al significato e al flusso delle sensazioni corporee e la capacità di accogliere sentimenti antitetici finché la risoluzione non venga filtrata in consapevolezza cosciente (Boyd e Fales, 1983). Quando sono in contatto con il mondo interiore del mio corpo e delle sue percezioni divento una terminazione nervosa sensoriale del pianeta, una connessione vitale con il modo in cui la Respirazione Primaria dà vita a tutte le cose in natura. Questo è l’imperativo dei fluidi, delle ossa e delle membrane che riempiono il contenitore nel quale vivo: essere consapevoli della Respirazione Primaria che mi respira piuttosto che essere io a controllare il mio corpo o il mondo intorno a me. La Quiete Dinamica genera l’inspirazione Primaria e l’espirazione Primaria dello spirito che anima il Grande Mistero che si muove attraverso il corpo, dandogli forma e funzione.

La Respirazione Primaria, quale forza autonoma e auto-correttiva del corpo, è la più importante scoperta fatta da William Sutherland. L’esplorazione personale del soma è soprattutto importante quando, come operatore somatico, io poso le mani sul paziente. Poiché la percezione è un processo reciproco e istintivo con tutto ciò che è presente nell’ambiente (Merleau-Ponty, 1962), l’intimità del contatto delle mani indurrà quello che Carlisle Holland, D.O., chiama un trasferimento percettivo. Si tratta della capacità di percepire quello che sta accadendo all’interno del corpo di un’altra persona utilizzando il proprio corpo come uno strumento diagnostico. La terapia craniosacrale biodinamica è un’arte. Quando tocco un cliente, il mio soma comincia ad esplorare il soma del paziente. Allo stesso tempo, gli speciali sensi del cervello del paziente cominciano ad esplorarmi e a trovare la mia storia. Le nostre mutue realtà somatiche vengono reciprocamente condivise. Se presto attenzione alla mia interiorità personale con tutti i suoi movimenti e sottigliezze, allora una relazione di guarigione priva di aspettative può prendere forma nella risonanza delle due persone che chiamiamo cliente e operatore. All’inizio non faccio altro che essere presente per la storia che viene raccontata in entrambi i corpi. Devo, comunque, rallentare internamente ed esternamente.

Nell’approccio somatico alla terapia craniosacrale biodinamica, il trasferimento percettivo viene chiamato sincronizzazione (synchronizing). La sincronizzazione è un’abilità che l’operatore utilizza durante un trattamento. Consta di tre parti:

  • la consapevolezza della forma, delle sensazioni, dei sentimenti o delle proporzioni nel proprio corpo
  • l’atto interiore di armonizzarsi o allinearsi con questa consapevolezza
  • il permettere che qualcosa cambi.

“Armonizzarsi può aiutare a recuperare o migliorare l’abilità di percezione somatica” (Behnke, 1995). L’operatore può allora sincronizzarsi con il cliente e percepire la Respirazione Primaria nel cliente stesso. L’intento primario dell’operatore, in un trattamento, è quello di impegnare e sincronizzare la propria attenzione con la quiete e la Respirazione Primaria. Una volta trovata una matrice percettiva identificabile (Paulus, 2000) del ritmo della Respirazione Primaria, allora questo può diventare il punto di riferimento per rintracciare la stessa cosa nel cliente. La salute e la malattia possono tornare in fase l’una con l’altra e la malattia può sincronizzarsi con le forze della salute che si trovano nella Quiete Dinamica e nella Respirazione Primaria.

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