La terza possibilità. Architettura e anima.

Intervista a Jader Tolja

(tratto dalla Rivista “Architettura del paesaggio”)

A colloquio con il medico Jader Tolja, sostenitore dell’assunto che mente-corpo-spazio costituiscano una triade indissolubile, tanto da ipotizzare che la progettazione del paesaggio possa tenere in considerazione quelle condizioni che comportino una riconciliazione con la natura umana più profonda. Per ottenere spazi verdi finalmente in sintonia con le esigenze psicologiche degli stessi fruitori.

Jader Tolja,che vive e lavora tra Milano e Barcellona, autore di testi come “Il cervello destro e i giardini zen” (1982) e “Pensare col corpo” (2000, 2003, 2015), studia l’effetto che lo spazio ha sul cervello e sul corpo e, più specificamente, lavora sui principi che regolano questo rapporto, allo scopo di renderli disponibili ai gruppi di progettazione degli spazi verdi contemporanei.

“Anche a livello scientifico sta diventando sempre più chiaro come gran parte delle malattie siano in realtà equivalenti somatici della depressione. Questo è stato dimostrato per esempio per cancro, malattie autoimmunitarie, attacchi di panico, bulimia, anoressia ecc. Queste condizioni migliorano con la somministrazione di farmaci antidepressivi che producono un aumento forzato della serotonina, la cui mancanza genera appunto stati depressivi. Ora, se pensiamo che il 95% di questo ormone è prodotto dall’intestino e che le viscere si “aprono” in una condizione di centratura sottocorticale, riconducibile alla mia esperienza nel giardino zen, possiamo facilmente capire come questa particolare situazione attivi una specie di doccia di serotonina per tutto l’organismo, riattivando una vitalità e una sensibilità che ci risana a livello fisico e psicologico, con un’amplificazione della percezione dell’aspetto spirituale. (….)”

67700a46tbc95779471aa690

leggi articolo completo in formato pdf

compra Pensare col Corpo