Bibliografia in Biodinamica e oltre, consigli per gli acquisti

L’origine della ricerca in campo craniale

La sfera craniale

di William G. Sutherland

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L’idea nacque osservando le ossa di un cranio umano presente nell’ A. T. Still Infirmary. Le superfici articolari di queste ossa mi sembrarono, con il loro contorno, destinate ad una mobilità articolare.”

Ma, come disse bene Lionelle Issartel:
l’idea malsana ritornava ad ossessionarlo e decise, per mettersi l’anima in pace, di mettere alla prova ciò che gli avevano insegnato, cioè che a parte la mandibola, tutte le ossa del cranio sono statiche“.²

da Vinci's Seat of the Soul(…) “Fu allora che G. Sutherland iniziò con la punta di temperino a disarticolare i crani, e il suo approccio paziente, meticoloso, approfondito, si rivelò di notevole importanza. Sutherland stupefatto, fu capace di dimostrare la mobilità delle ossa del cranio, e con un manuale di meccanica in mano, iniziò ad analizzare precisamente ogni osso, ogni superficie, ogni sutura e incastro tra le ossa”.³

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Il primo testo di base sulla Biodinamica Craniosacrale:
Craniosacrale. Principi ed esperienze terapeutiche di Michael Kern

La terapia craniosacrale affonda le proprie radici nella tradizione della medicina osteopatica: è una terapia che utilizza la palpazione e le capacità manuali per incoraggiare il corpo a riequilibrarsi e a guarirsi. A partire dalla sua esperienza e pratica clinica, l’autore introduce e tratteggia la terapia craniosacrale secondo una prospettiva biodinamica in un contesto clinico, individuando cioè nelle forze biodinamiche quelle forze intrinseche all’individuo che esprimono l’”Essenza della Salute” e considerando il “Respiro della Vita” come un principio organizzatore del sistema umano. “

Per approfondire lo studio della Biodinamica:
Terapia Craniosacrale Biodinamica di Michael Shea

Questo libro mette in primo piano il principio evangelico “Medice, cura te ipsum” (medico, cura te stesso) che, applicato alla biodinamica craniosacrale comporta la capacità dell’operatore di provare fisicamente compassione ed un profondo senso di quiete nel cuore.

Il primo manuale di studio e applicazione della Biodinamica di Franklyn Sills

Le Basi della Biodinamica Craniosacrale

Nella bibliografia inoltre 

 

La vita in movimento

di Rollin E. Becker

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La quiete della vita 

di Rollin E. Becker

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Embriologia di Erich Blechschmidt
Erich Blechschmidt (1904-1992), direttore dell’istituto di Anatomia dell’Università di Gotingen tra il 1942 e il 1973, usò a sua volta il termine “sviluppo biodinamico” riferendosi alle forze che agiscono nell’embrione. Blechschmidt scrisse: “Il termine biodinamico spiega come i movimenti materiali che caratterizzano lo sviluppo sono generati da forze nell’”organismo vivente”. Nei suoi studi arrivò a definire otto campi metabolici biodinamici, descritti dalle modalità con cui queste forze formative agiscono.

 

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e altri testi recensiti qui

 

Psico-Somatica, Somato-Psichica, o semplicemente essere corpo ?

Pensare col corpo.
Lavoro, spazi, tempi, relazioni, abbigliamento, linguaggio, cibo, sessualità: ogni nostra scelta di vita ci cambia anche a livello fisico.  

Leggi di Jader Tolja,   “Il corpo è molto diverso da come si pensa” introduzione al libro di Bonnie Bainbridge Cohen.

 

Ma con che cosa credi di capire?

Con la testa? Bah!”

da «Zorba il greco» di Nikos Kasantzakis

 

Dove si trova l’anima

tratto dal libro  di Jader Tolja e Divna Slavec, La malattia sana, edito da TEA.

Un metodo per scoprire dove si localizza l’anima nel corpo potrebbe essere quello di andare per esclusione. Dove si trova, nella testa, nel cuore o in un altro posto? Dal momento che l’anima non è un qualcosa che, a un certo punto dell’evoluzione del bambino o della specie, viene « somministrato » al corpo dall’esterno, nè qualcosa che compare improvvisamente al suo interno, per cercarla dobbiamo procedere a ritroso nella scala filogenetica (il processo evolutivo degli organismi viventi), tenendo conto che qualcosa che compare negli ultimi stadi dell’evoluzione non può essere la sede dell’anima.
Percorrendo all’indietro la scala evolutiva la prima sede da escludere è il cervello, perchè anche solo qualche stadio prima della sua comparsa abbiamo invece la notocorda, che è l’abbozzo del midollo spinale.

L’essere corpo (o embodiment per gli anglosassoni) è l’aspetto più
elusivo, e allo stesso tempo indispensabile, perché un percorso, sia
esso di tipo corporeo, psicologico o spirituale, non si limiti ad
essere formale.

“Essere corpo” nasce dalla necessità di avere un testo complementare a “Pensare col corpo”. Questo testo è rivolto, infatti, a chi desidera comprendere da un punto di vista pratico come i diversi aspetti della propria vita potrebbero essere ripensati “da una prospettiva corporea”, cioè da una prospettiva che sostenga, anziché penalizzare, ciò che siamo.”

Il testo con più citazioni della disciplina Craniosacrale, come “Penso ad esempio alla sensazione che provo quando faccio una seduta di terapia craniosacrale con un terapista ben «incarnato». Alla fine sento che i piedi sono più miei, che sono più abitati. Ho una sensazione più chiara di «essere» anche i miei piedi. E cosa succede dopo una sessione tecnicamente perfetta, che libera il corpo senza però sviluppare embodiment? In mancanza di embodiment, dopo un trattamento molto forte magari posso sentire che il mio corpo è più libero, ma che io ci sono meno dentro, come se lo stessi solo usando. Manca la sensazione di radicamento, per cui di fatto mi sento quasi come una marionetta: non provo piacere, non ho percezioni né sensazioni.

Come succede ad esempio con la terapia craniosacrale biodinamica, una delle forme più profonde ed ecologiche di approccio all’ecosistema umano.

 

Una trilogia di Jader Tolja, che citiamo qui in un video degli anni 2000, libri da leggere come territorio in cui si colloca il nostro lavoro e la consapevolezza che emerge dal corpo e non dalla psiche.