Guida allo studio cranio sacro mandibolare

Sinergie di trattamento tra craniosacrale e stomatognatico di Stefano Frediani e Marco Pardini INDICE

  1. Introduzione alle Sinergie di Trattamento
  2. Richiami all’embriologia e all’anatomia
  3. Cenni sullo sviluppo del Sistema Stomatognatico(SSG)
  4. Funzioni del Sistema Stomatognatico: masticazione/deglutizione/fonazione/ respirazione/postura/deambulazione/funzione cognitiva e espressione affettivo-emotiva
  5. Lo stress e il Sistema Stomatognatico
  6. Concetti base per una collaborazione tra Terapista Cranio-sacrale e Odontoiatra: l’occlusione normale; le malocclusioni; la genesi delle malocclusioni; le disfunzioni del Sistema Stomatognatico; le problematiche ATM; il meccanismo respiratorio primario; le lesioni osteopatiche fisiologiche e non fisiologiche e la loro ripercussione sulla bocca
  7. Gli approcci terapeutici in ortognatodonzia e disfunzioni ATM alla luce della sinergia di trattamento cranio-sacrale
  8. I rapporti tra Cranio sacrale e SSG nelle altre discipline odontoiatriche:chirurgia,protesi,conservativa,implantologia
  9. Cenni di Kinesiologia Applicata
  10. E’ possibile un protocollo clinico comune tra Odontoiatra e Terapista cranio-sacrale?
  11. L’approccio psico-emozionale ai problemi della bocca
  12. Prospettive.

Quelli che potete leggere in queste pagine sono semplicemente degli appunti cui si è cecato di dare una veste organica, non hanno pertanto nessuna pretesa di essere esaustivi. Cercheremo per quanto possibile di fare riferimento a testi o articoli per chi fosse interessato ad approfondire il singolo argomento con note a piè di pagina.Quando nove anni fa abbiamo cominciato a collaborare con gli osteopati l’abbiamo fatto sulla scorta di conoscenze e valutazioni teoriche. Dopo qualche anno di collaborazione con chiropratici, medici sportivi, ortopedici, fisiatri e fisioterapisti eravamo alla ricerca di un interlocutore che avesse un approccio “globale” con la possibilità di intervenire precipuamente a livello cranico. L’osteopata ci sembrò la giusta figura professionale cui fare riferimento per diversi motivi. Innanzi tutto perchè tra i principi fondamentali dell’osteopatia c’è l’unità di funzione del corpo umano e l’interdipendenza struttura-funzione e funzione struttura, concetti che sottendono anche al nostro approccio. Nell’ambito dell’unità di funzione del corpo l’osteopata interviene su 4 grandi sistemi:il muscolo scheletrico; il viscerale;il fasciale; il craniosacrale. Proprio quest’ultimo sistema ci consentiva quell’approccio cranico elettivo cui facevamo riferimento, ed è a questo che abbiamo dedicato i maggiori approfondimenti pur nella consapevolezza che l’odontoiatra non può e non deve essere un tuttologo.A nostro avviso si deve conoscere ciò che è rilevante per la nostra professione soprattutto ciò che ci consente di dialogare con le altre figure professionali in un’ottica interdisciplinare. Le difficoltà iniziali nascevano proprio dal non avere un linguaggio comune. Per superare questo problema abbiamo dovuto integrare le nostre conoscenze:l’osteopata ha dovuto capire le esigenze del dentista e da parte nostra abbiamo dovuto imparare l’approccio cranio sacrale,in pratica abbiamo imparato ad apprezzare il meccanismo respiratorio primario.Ciò che ci compete in questo ambito è infatti, a nostro giudizio, di riuscire a “sentire” il ritmo cranio sacrale e saperlo valutare in termini di frequenza, simmetria, energia sia sulla volta che sui mascellari che sulla mandibola e sui temporali. Con il passare del tempo il linguaggio comune si è affinato e pur essendo consapevoli di essere ancora all’inizio di un lungo percorso queste note costituiscono lo “stato dell’arte” ad oggi secondo il nostro punto di vista. La concezione di questa dispensa consentirà nel tempo gli aggiornamenti che via via si renderanno necessari. Considerate tutto ciò il nostro contributo a questo approccio interdisciplinare in un momento in cui troppi ne parlano e solo a livello teorico.

Il rapporto tra bocca, che d’ora in avanti chiameremo più correttamente Sistema Stomatognatico (SSG), e resto del corpo-mente, cioè tutto ciò che è extrastomatognatico, è ancora oggi solo parzialmente accettato dall’odontoiatria accademica ma l’evidenza clinica ce ne conferma l’esistenza. Come già detto nell’introduzione dopo circa sei anni di collaborazione con ortopedici, medici sportivi, chiropratici e fisiatri abbiamo iniziato una collaborazione con gli osteopati che tutt’ora continua. A sei anni di distanza possiamo indicare tre vantaggi per l’odontoiatra che sono: a) possibilità di un feed-back molto sensibile quale la palpazione cranica per valutare l’impatto sul cranio e sul resto del corpo dei nostri interventi sul SSG; b) in alcune branche dell’odontoiatria quali l’ortognatodonzia avere un “aiuto” in pratica una “spinta” alla correzione dei problemi del SSG a mezzo dell’intervento sulle ossa craniche; 3) sempre in ortognatodonzia e segnatamente nella genesi delle malocclusioni una delle componenti da considerare è data dalle”lesioni osteopatiche”ed in particolare quelle “craniosacrali” prenatali, perinatali, postnatali. Questi concetti necessariamente appena accennati verranno approfonditi in seguito, per il momento desideriamo puntualizzare che consideriamo la valutazione del Meccanismo Respiratorio Primario come il sistema più sensibile per valutare gli equilibri dello stato di salute del corpo-mente per quanto riguarda l’aspetto diagnostico. Consideriamo altresì le tecniche osteopatiche come un supporto terapeutico alla nostra attività nell’ottica di avere un SSG in equilibrio con il resto del corpo e quindi una bocca che non porti spine irritative nel Meccanismo Respiratorio Primario ma contribuisca a migliorarne se possibile le caratteristiche di frequenza, simmetria, energia.