Terapia craniosacrale con neonati e bambini

(a cura di Maderu Pincione)

Un altro campo di applicazione della terapia Cranio Sacrale riguarda i neonati e i bambini i quali presentano spesso particolari problemi relativi al S.C.S.

Nello sviluppo del bambino le cartilagini, le membrane e le ossa che costituiscono la scatola cranica subiscono un cambiamento radicale. In condizioni normali il cranio di un feto corrisponde ad un sacco membranoso che contiene del liquido cefalorachidiano. Noi sappiamo che il liquido contribuisce a determinare la pressione interna del sistema idraulico che obbedisce a tutte le leggi fisiche applicabili ad un sistema semichiuso.

Le strutture viscerali, il cervello, il sistema vascolare, l’ipofisi, il sistema dei ventricoli del cervello e molti altri sistemi sono delimitati dalle membrane. Così le ossa che iniziano a svilupparsi all’interno del cranio di un feto possono essere considerate come “parti solide” delle membrane le quali contribuiscono a stabilire la forma e la funzionalità. Nella crescita le distanze fra queste ossa diminuiscono. Il cranio del neonato è molto flessibile quindi le tecniche per l’esame e il trattamento sono diverse da quelle applicate nell’adulto. Anche la mobilità del sistema Cranio Sacrale del neonato è più difficile da percepire rispetto all’adulto. E’ consigliabile prima di esaminare un neonato aver fatto molta esperienza con adulti, adolescenti e bambini. E’ stata stabilita una prassi da seguire per esaminare il cranio di un neonato, essa comprende:

  1. l’osservazione del viso e della scatola cranica per verificare se esiste un’eventuale asimmetria;
  2. l’osservazione del tronco e del collo per verificare l’eventuale torsione del bacino;
  3. l’osservazione e l’esplorazione del palato per verificare la profondità, lo spazio, valutare la forza del riflesso di suzione.

Le tecniche usate prevedono l’utilizzo di una pressione molto, molto leggera ma al tempo stesso decisa. Come prima cosa incoraggiare la suzione attraverso il dito all’interno della cavità orale con la superficie palmare della falange rivolta cefalicamente; il movimento di suzione farà si che il vostro dito venga premuto verso il palato duro e questo a sua volta provocherà un movimento del vomere che farà oscillare lo sfenoide. Quindi attraverso la suzione si stimolerà l’intera volta cranica. Avrete modo di osservare se esiste un movimento asimmetrico della volta cranica (torsione o lateroflessione). Molto molto delicatamente, attraverso la tecnica diretta, porterete il movimento alla simmetria.

Nel momento del parto a causa delle forze che si esercitano sul corpo del neonato all’interno del canale o l’uso di un forcipe ostetrico o da una forte trazione manuale, si possono verificare situazioni di iperestensione della testa o la compressione dei condili occipitali. Sarà quindi importante esercitare una decompressione occipite-atlante ed incoraggiare il movimento del complesso fronto-sfenoidale a compiere, per così dire, “un tuffo in avanti”. Le asimmetrie del cranio verranno modificate delicatamente attraverso una pressione leggera sulle protuberanze ed una negativa sulle parti infossate.

Riequilibrare l’occipite ed il bacino per eliminare le eventuali restrizioni alle quali è sottoposto il canale della dura madre spinale o le eventuali torsioni. Riequilibrare il sacro e il bacino sarà l’ultima tecnica compresa nella procedura standard. Tenete presente che dopo l’attraversamento del canale del parto e dopo essere stato sottoposto ad ogni tipo di sforzo, sia esso naturale che artificiale, il controllo dei muscoli e dei legamenti responsabili della simmetria del bacino non è ancora efficiente.

La tecnica che userete vi porterà a verificare lo scorrimento elastico del bacino in una direzione o nell’altra (da sinistra a destra). Se verificate la presenza di una barriera di restrizione delicatamente applicherete una leggera forza contro di essa fino a quando questa sarà eliminata.

Nel bacino materno tutti gli elementi che lo costituiscono devono essere mobili per poter aumentare i diversi diametri pelvici durante il passaggio del feto. Nella posizione fisiologica del sacro in flessione si verifica un’apertura dello stretto superiore, mentre nella posizione di estensione avremo un’apertura dello stretto inferiore. La presenza di lesioni lombari limita il sacro nei suoi movimenti causando una scarsa mobilità della zona. L’innervazione ortosimpatica del piccolo bacino dipende soprattutto dai gangli ortosimpatici lombari e qualsiasi restrizione della mobilità lombare ha delle ripercussioni viscero-somatiche. Quindi la libertà lombare è indispensabile per una corretta posizione del feto durante la gravidanza: la curvatura fetale a convessità anteriore combacia con la curvatura lombare materna. A questo segue la mobilità dell’articolazione sacro-coccigea, la mobilità della sinfisi pubica e la mobilità delle articolazioni coxo-femorali. Un’altra grande importanza viene rappresentata dai muscoli o tessuti molli del bacino. Alcuni di essi costituiscono l’imbottitura interna della pelvi, costituendo così una protezione della testa fetale. Questi muscoli devono essere equilibrati per facilitare il parto. I legamenti sacro-sciatici partecipano alla costruzione del perineo posteriore. Tutti i legamenti pelvici, come le altre strutture, devono essere normalizzati prima, durante e dopo la gravidanza.