Un modello di gravidanza basato sulla compassione

di Michael Shea.
Estratti dal webinar del 12 Gennaio 2016. Trascrizione di Paola Tonegato.

La prima cosa che voglio fare è definire che cos’è la gravidanza.

Nei termini di questo webinar la gravidanza è un atto di compassione.

Questo webinar comprende quattro elementi

il primo è capire che cos’è la fenomenologia del corpo. 

Phenomenology

Questo è un orientamento filosofico alla base di tutto il materiale che è avere un corpo, tipicamente definito come l’esperienza vissuta del corpo.

La domanda è: ”Come faccio esperienza dell’interno del mio corpo prima che abbia una sensazione?” e quando sei incinta hai una gamma grandissima di esperienze grezze nel corpo e ci sono molti modi in cui questo può esser sperimentato e questo vuol dire che dobbiamo ascoltare le storie che vengono raccontate dalle donne in gravidanza, specialmente la complessità dell’esperienza sensoriale senza giudizio.

compassion

Il secondo livello dell’orientamento filosofico è la compassione in sé stessa.

La compassione è descritta come istinto per curare sé stesso e gli altri. Nella gravidanza, con un essere umano che sta dentro di te, ti stai già prendendo cura di te stesso e dell’altro contemporaneamente. É per questo che possiamo definire la gravidanza un atto di compassione. Ultimamente ci sono molte ricerche su questa cosa.

Alla fine dell’immagine vedete la scritta microchimerismo fetale materno. 

Il microchimerismo fetale materno è un modello per la compassione biologica.

wholeness

L’ultima parte della nostra filosofia è la filosofia dell’interezza

La filosofia dell’interezza ha molto a che vedere con l’interconnessione tra mamma e bambino ma a un altro livello l’interezza vuol dire anche essere incarnati ed essere incarnati è la sensazione sentita dell’ordine, dell’organizzazione nel corpo. Io sono un terapista craniosacrale e quando si presenta una donna in gravidanza lei non si sente così a suo agio nel proprio corpo. Quindi alla fine, proprio in modo ultimativo, l’interezza è quello che porta il senso, il significato nel nostro corpo e per portare senso nella nostra esperienza, non solo del corpo, nell’esperienza, c’è bisogno di essere incarnati, di essere in contatto con il corpo. É per questo che la fenomenologia è così importante, sentire come la donna descrive la propria esperienza di gravidanza e tutti i cambiamenti enormi che stanno avvenendo nel suo corpo.

Phenomenology

La parte successiva è il bisogno della compassione.

L’area più importante di questo bisogno di compassione è l’integrazione della perdita

La natura è molto interessante, gli uomini hanno la più alta percentuale di perdita cioè di non raggiungimento, alla fine, di tutte le altre specie. Jaap van der Wal, embriologo olandese mi ha detto che più dell’ottanta per cento dei concepiti non arriva a termine. Molte volte questa perdita può essere inconscia ma dall’altra parte ci possono essere molte perdite consapevoli che la donna sperimenta. La prima causa è l’aborto, il mancato attaccamento all’utero, la crescita fuori dall’utero. Questo è un problema perché la comunità non fornisce una risposta su come integrare queste perdite nella vita delle donne, funziona che spesso alle donne viene detto “va  bene, passaci sopra”. Quello che succede è che la paura della perdita arriva alla gravidanza successiva e comincia a creare un imprinting anche per il prossimo bambino che sta arrivando. Quello che ho cominciato a fare con le famiglie è l’uso di rituali terapeutici per integrare la perdita. 

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Tratto dal libro di Michael Shea, Terapia Craniosacrale Biodinamica 

shea_librodue citazioni sulla Compassione

Il campo della terapia craniosacrale biodinamica si è sviluppato e differenziato quale diretto risultato dell’esperienza che Sutherland ha fatto del Respiro della Vita e del suo fulcro nella Quiete Dinamica. Sono convinto che la compassione davvero guidi le mani dell’operatore, indipendentemente dalla tradizione spirituale cui appartiene. La terapia craniosacrale biodinamica rappresenta realmente un approccio integrale alla salute e alla guarigione hands-on, attraverso le mani, nel suo significato più profondo ed esteso.” (pag 18)

“La pratica biodinamica è una pratica di compassione e di testimonianza al cliente nella sua totalità. Questo richiede una mente meditativa, che sia in grado di acquietarsi quando nulla sembra accadere per lunghi periodi di tempo. È una mente libera da rigidità e fissazioni. L’operatore attende pazientemente che il Sistema Respiratorio Primario del cliente giunga alle sue mani e manifesti la sua forza terapeutica. Il Respiro della Vita avvia la guarigione dall’interno verso l’esterno come una forza biodinamica. Ci vuole presenza per sentire il Respiro Vitale nei fluidi. Ci vuole quiete, autoriflessione e una percezione istintiva da parte dell’operatore. È un’abilità più che una tecnica.”(pag24)

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