Ventitrè secondi

di Vincenzo Iorio

Il tiro con l’arco è uno sport affascinante bello e coinvolgente. Il tiro con l’arco ti aiuta a capire chi sei, tradisce le tue debolezze nascoste, ti presenta il conto ogni volta che tenti un bluff. Non si può tirare con l’arco se sei triste o nervoso o arrabbiato. Quando tiri con l’arco devi solo tirare con l’arco.

…. La terapia craniosacrale è entrata nella mia vita poco dopo la riflessologia e mi ha profondamente appassionato. ….

Continuavo a tirare con l’arco… Il tiro con l’arco è una espressione del Respiro della Vita! Questa è stata la considerazione che, alla fine, ha fatto di me un arciere di buon livello. Ho pensato: “E se entro in sintonia col mio respiro craniosacrale e sulla sua frequenza tiro le frecce? Se faccio coincidere la fase di inspirazione con l’apertura dell’arco?” Un arciere deve compiere una serie di gesti, molti rigorosamente rituali, per eseguire il tiro in modo corretto. Deve nell’ordine: estrarre la freccia dalla faretra, incoccarla, eseguire la pretrazione dell’arco, poi l’apertura dell’arco, lo sgancio e infine il follow true: l’andare oltre il tiro. Ognuna di queste fasi accompagnata da un respiro completo, l’inspirazione dal naso, l’espirazione lunga e lenta dalla bocca. “Se all’inizio di ogni volee cerco il ritmo craniosacrale e regolo la progressione dei gesti in modo che l’apertura dell’arco avvenga durante la fase di inspirazione del respiro craniosacrale dovrei compiere un gesto fluido, poderoso, spontaneo, armonico.”

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