Il viaggio di un pesce rosso

di William Garner Sutherland

A cura di Maderu Pincione.
W.G.Sutherland  ha raccontato spesso nei suoi corsi questo viaggio fantastico. Una trascrizione come somma di varie fonti tra il 1948 e il 1951, “
The tour of the minnow” è sata compilata da  A.S.Sutherland e A.L.Wales, da cui abbiamo liberamente tratto questo testo. Pubblicato su “Collected Writings” scritto da A.S.Sutherland e A.L.Wales. edizioni. S.C.T.F. 1967. 
Un testo da leggere e rileggere, un esercizio per la nostra capacità di visualizzazione-percezione delle strutture e degli spazi dell’encefalo e di come è mosso dalla Respirazione Primaria.

Quando eravamo bambini, abbiamo spesso usato una facoltà che ci appartiene, l’abilità di allargare la nostra immaginazione.

Il Creatore dell’Universo ha avuto sicuramente immaginazione, Immaginazione con la “I” maiuscola. Senza fantasia, senza immaginazione  l’universo non sarebbe potuto esistere. (vedi nota 1) Allora proviamo ad usare questa facoltà e imbarcarci insieme in un viaggio attraverso bellezze e panorami. Sarà un’immersione all’interno del fluido cerebrospinale, nei suoi potenti flussi. Accedi alla tua immaginazione e vieni con me in compagnia di un piccolo pesce rosso e fluorescente, che può accendere la sua luce mentre esplora, cerca e ragiona. Nuota e capisce che fluttua col flusso del fluido cerebrospinale.

Il piccolo pesce rosso ha imparato che il fluido, il liquor è distribuito sia all’interno del cervello  e del midollo spinale che al di fuori del cervello e del midollo negli spazi subaracnoidei. Il posto più logico per imbarcarsi in questo viaggio, è il quarto ventricolo, dove si realizza la comunicazione tra i ventricoli e la cisterna magna, così che il liquido cefalorachidiano può passare e arrivare a circondare il cervello ed il midollo spinale.

Voilà. Un balzo e siamo nel quarto ventricolo del cervello vivente di un essere umano. Il piccolo pesce si guarda intorno e scopre che lo spazio si rimpiccolisce verso il canale centrale del midollo spinale e verso l’acquedotto di Silvio così come nelle recessi laterali che hanno delle aperture verso la cisterna magna.

Questo è chiaramente un centro operativo strategico. sagg.4ventricolo-copia

Nuota così lungo il pavimento del quarto ventricolo notando le cellule nervose e pensando  (il piccolo pesce pensa ed è molto furbo) che tutte le funzioni a cui servono sono i centri fisiologici del corpo umano.

Com’è importante che questi centri di regolazione e controllo siano in buone condizioni di lavoro.
Nuotando verso l’alto vede il movimento del cervello vivente, il moto del cervelletto nella  parte anteriore del tetto; ne é affascinato, sta a guardare a lungo e si chiede: cosa succede qui?

Osservando il tratto che dal ponte va intorno al cervelletto, la forma del cervelletto appoggiato tra la membrana meningea, il tentorio e la base cranica e che copre la parte posteriore del tetto del quarto ventricolo con i suoi plessi coroidei che sono appesi lì da sopra.
Per quale motivo ?
Il cervelletto si muove durante l’inspirazione e l’espirazione come il mantice di un fabbro.
Vede i lobi cerebellari con un tessuto bianco all’interno e la materia grigia all’esterno.
Qui le cellule nervose gli sembrano delle antenne delle radio rice-trasmitenti. Perchè, si chiede queste strutture sono fatte così?
Con tutto quello che è vicino e intorno al quarto ventricolo, inserito così ordinatamente sotto il tentorio del cervelletto, all’interno della curva della squama occipitale, sopra il forame magno e il processo basilare e aderente alla faccia posteriore della porzione petrosa delle ossa temporali, tutto questo comincia a somigliare ad un sistema naturale per la fluttuazione di tutto il liquido cefalorachidiano.

Forse attraverso la squama dell’occipite si può comprimere il cervelletto e il quarto ventricolo e far fluire il liquido cefalorachidiano SU verso l’aquedotto verso il terzo ventricolo e GIU` attraverso il canale centrale, FUORI attraverso le sue uscite sopra e sotto il cervello ed il midollo.

Qui, comprimendo e rilasciando il quarto ventricolo, la Marea del liquido cerebrospinale può essere controllata.

Pensa alle fibre del ponte di Varolio che corrono intorno e sotto il pavimento del quarto ventricolo fino al cervelletto non solo compresse dall’alto ma anche tirate insieme.
Quando impari a controllare la Marea con la compressione del quarto ventricolo puoi assicurare immediatamente un bilanciamento del ritmo di tutti i fluidi del corpo.

Sul pavimento del quarto ventricolo ci sono tutti i centri fisiologici, specialmente quelli della respirazione, e dieci nervi cranici ( gli altri due sono parte del cervello).
Non solo si ottiene una fluttuazione del liquor, ma questa azione fornisce nutrimento attraverso “il più alto elemento conosciuto” che viene trasmessa attraverso le fibre a tutti i tessuti: il cuore, i polmoni, i reni, il fegato, principali centri fisiologici!

Osserva che c’è espansione e contrazione dell’acquedotto di Silvio con la mobilità delle sue pareti : il mesencefalo. Guarda l’ondeggiamento del flusso del liquido cefalorachidiano nel terzo ventricolo. Nota che in questo nuovo posto il pesciolino è proprio sopra la articolazione sfenobasilare, tra l’occipite e lo sfenoide.
Considera l’estrema posizione di questa articolazione, in flessione, in estensione, in rotazione laterale e specialmente in torsione, in queste posizioni sarebbe di disturbo, potrebbe limitare la circolazione del fluido nel canale che congiunge il terzo al quarto ventricolo.

C’è qualcosa in questa visione del cranio. Il pesciolino comincia a pensare che ci sia. Vede l’intero sistema dei ventricoli nel cervello! Il terzo ed il quarto sono come il corpo di un uccello: il midollo spinale è la coda e i ventricoli laterali sono le ali circondate al cervello mobile.

Le ali che si alzano verso l’indietro per il volo e si raccolgono abbassandosi nel riposo. Gli emisferi del cervello cavalcano sui ventricoli, espandendosi.ventricoli-BN-vista

E’ per questo che con l’inspirazione c’è un allargamento della sutura sagitale e della sutura occipito-mastoidea. Ogni studio dettagliato indica mobilità del cervello e delle ossa come parti di un Meccanismo Respiratorio Primario.
Ora il pesciolino si viene a trovare alla sommità del terzo ventricolo. Si sente un ronzio lungo il tratto del nervo motore che viene giù dagli emisferi e vede un piccolo cono che si muove durante la respirazione; una funzione ritmica dovuto a principi meccanici.
E’ il corpo della ghiandola pineale che si inclina indietro quando la sinfisi sfenobasilare è in estensione e in avanti quando è in flessione. Essendo molto curioso, raggiunge la ghiandola e prova a tirarla avanti e indietro per vedere come si comporta quest’area che sembra un fulcro importante proprio alla congiunzione della falce del cervello con il tentorio del cervelletto.

Sembra come il fulcro di un ingranaggio, che si muove avanti e indietro.
Ci dev’essere qualche connessione tra questo piccolo corpo della pineale e le membrane (falce e tentorio) a tensione reciproca. Qualche filosofo ha pensato che quest’area fosse “ la sedia dell’anima”.
Pur dubitando, il pesciolino nota le connessioni meccaniche delle membrane  meningee che si muovono in avanti durante l’inspirazione e indietro durante l’espirazione. Continuando a guardarsi intorno il piccolo pesce nota come delle tende spugnose che si muovono insieme al fluttuare del liquido, sono i plessi coroidei che producono il fluido cefalorachidiano.
Le tende é come se si distendessero durante l’inspirazione, e allora, sempre ragionando, pensa che i plessi coroidei del terzo ventricolo stanno cambiando forma. Infatti la forma dei ventricoli cambia insieme al movimento delle pareti che formano una V nell’inspirazione (la fase di produzione del liquido) e ritornano insieme durante l’espirazione.

Ma queste pareti sono di fibre nervose che trasmettono impulsi!
Allora questa mobilità deve avere un’altra funzione fisiologica senza la quale non ci sarebbe modo di comunicazione tra il terzo ed il quarto ventricolo e vice versa.
Nuota con attenzione qui nel terzo ventricolo, tra il moromorio delle cellule nervose dei due emisferi , c’è come qualcosa di vivo tra queste pareti, i gangli della base.
Ha sentito parlare del potenziale elettrico delle cellule nervose e ha la sensazione di essere circondato da cavi elettrici ad alta tensione, tale è la potenza in questo talamo!
Il pesciolino decide che deve essere interassante vedere il fondo di questo chiasma e capire cosa succede lì in fondo, e così si immerge. La prima cosa che incontra è l’ipotalamo e intravvede un piccolo canale e va attraverso l’infundibolo fino al corpo della ghiandola pituitaria fissato alla sua sella, la sella turcica dello sfenoide. E’ un bel divertimento cavalcare con la pituitaria.

ipotalamo-copiaQuando avviene il movimento di inspirazione ed espirazione quest’azione al fondo del terzo ventricolo fa sì che l’ipotalamo, incluso l’infundibolo e il corpo della pituitaria, vadano su e giù ritmicamente mentre lo sfenoide ruota avanti e indietro sul suo asse trasverso.

Nei fatti la pituitaria è alquanto mobile e ha anche una sua propria motilità sulla sua sella oscillante. Il piccolo pesce si chiede : la dilatazione delle pareti del terzo ventricolo influenza l’infundibolo? E’ questa che alza la pituitaria e lo sfenoide?

ESERCIZI
parole chiave per riflettere ed approfondire.
Immaginazione, fluido cerebrospinale, ventricoli cerebrali, spazi subaracnoidei, acquedotto di Silvio , cisterna magna,  tentorio,,  plessi coroidei,  ponte di Varolio, ghiandola pineale, pituitaria, l’ipotalamo, l’infundibolo.

Esercizio di visualizzazione: registra il brano e ascoltalo ad occhi  chiusi

Esercizi di anatomia: identifica almeno 20 aree indicate dalle immagini

Identifica il movimento e i fulcri intorno ai quali si manifesta.

Immagina i collegamenti con il diaframma della sella

Ricalcare i percorsi deli liquor, indica le cisterne del liquor nel cranio e nella colonna.

NOTE E COMMENTI

1- L’ Universo Creativo che W.G.S. descrive può essere visto interpretato come Intelligenza dell’Universo e letto secondo le più recenti teorie quantistiche….

2- La descrizione del movimento è la metafora della marea dei fluidi, il movimento biomeccanico viene decritto come conseguenza della potenza fluida.

3- Luce liquida è un’altra metafora della potenza che viene suffragata dalla recenti richerche sui biofotoni e sui fluidi corporei che si comportano come cristalli liquidi.

Dal testo di Jamusheen “nutrirsi di luce”ed. mediterranee abbiamo trovato :

“Il Prana, p.es viene definito come elemento invisibile di luce che pervade ciascuna cellula di ogni tessuto vivente ed ogni elelmento fluido del’organismo come l’eletricità pervade gli atomi di una batteria. La controparte biologica del prana è un’essenza sottile, che risiede nel cervello e nel SNC, ed è in grado di generare una sottile irradiazione. Questa circola nell’organismo come un impulso motorio e come una facoltà sensitiva, dirigendo tutte le funzioni organiche del corpo. Essa è diretta a sua volta dalla suprema intelligenza cosmica del’energia vitale, il Prana, di cui il corpo è perennemente permeato.”

Dal testo “La tradizione del Kria Yoga” leggiamo: “Il segreto della longevità è nella tecnica di dirigere il respiro in canali e centri sottili. La secrezione di nettare viene dalla regione cerebrale attraverso l’apertura posta dietro l’ugola e la ghiandola mistica posta nell’ipotalamo. Questo elisir di lunga vita rafforza il sistema umano e lo rende immune dalla decadenza, dalla degenerazione, dalle malattie e dalla morte.”

La funzione e la fisologia dell’ipotalamo-pituitaria è di fondamentale importanza per tutto il sistema neuro-endocrino. Cosa c’è di più importante di queste funzioni?

Quando dai un’occhiata al quadro generale, puoi notare tutti gli afflussi di sangue a questi organi e tessuti e non è difficile capire che questo movimento del corpo della pituitaria è più importante di ogni altro fattore. Ci può essere un organo a capo di funzioni così vitali senza che sia animato da motilità e mobilità? Occorre essere attivi per poter essere leader del sistema endocrino.

Un famoso patologo, un’autorità nel suo campo, parlò di quarantamila fibre nervose nell’infundibolo, che corrono tra l’ipotalamo e i lobi anteriori e posteriori del corpo della pituitaria.

Abbiamo la funzione di secrezione di fluidi che devono entrare in contatto con le altre ghiandole del corpo, ma come potrebbe esercitare questa funzione senza mobilità e motilità.

Il piccolo pesce può pensare e allora ragiona: se lo sfenoide si alza e si abbassa e il piccolo corpo della pituitaria cavalca sulla sua sella allora vuol dire che c’è movimento. Possiamo vedere il piccolo corpo della pituitaria che cavalca al trotto o al passo o forse come le amazzoni con la gamba a cavalcioni della sella.

Proprio per questo può cambiare la sua “seduta” in accordo con il cambiamenti della posizione della sella.

Il pesciolino ha sentito parlare di rotazione laterale e torsione. Lo sfenoide deve avere la possibilità di girarsi sul suo asse anteroposteriore e sul suo asse verticale. Tutto questo spiega i ritrovamenti nei laboratori di anatomia dove la pituitaria ha come creato una depressione nella sua sella, non al centro ma da un lato, o davanti o dietro. Tutte queste sono indicazioni della posizione in cui la piccola ghiandola ha cavalcato per tutta la sua vita. Cosa vuol dire questo per il suo funzionamento, per il funzionamento del sistema e per la cosidettta personalità del corpo ?

Proviamo anche noi a cavalcare con la pituitaria.

Guardando avanti vediamo il chiasma ottico. Vediamo l’incisura dell’etmoide allargarsi e stringersi. Vediamo i nervi ottici passare alla base delle piccole ali dello sfenoide fino alle cavità orbitali che cambiano la loro forma ritmicamente.

Consideriamo il significato del sistema vascolare di quest’area; alla forma dei bulbi oculari in relazione alla miopia e alla ipermetropia. Vediamo la cisterna del liquido cerebrospinale sopra di voi , la cisterna iterpeduncolare, dove il fluido si trova fuori dall’infundibolo e fa parte di quel “letto ad acqua” su cui riposa il cervello. Comprendi che qui, la parte centrale del cervello non solo riposa ma muove la sua culla cranica.

Balziamo ora sulla sommità del terzo ventricolo e vediamo la struttura dei plessi coroidei.

Questo è ciò che voglio che vediate: Ia vera apertura del tetto del terzo ventricolo durante l’inspirazione, e voglio che vediate quel plesso coroideo raggrinzirsi durante l’espirazione, con le sue pareti a forma di V che si aprono e si chiudono (vedi il respiro della vita).

Poi inizierete á capire qualcosa di ciò che le autorità sul fluido cerebrospinale intendono quando dicono “c’è un interscambio tra i componenti chimici nel  sangue e il fluido cerebrospinale all’interno dei plessi coroidei”. Loro non sanno che cos’è.

C’è il vostro meccanismo, il vostro principio meccanico, per l’interscambio tra le sostanze chimiche del sangue e il fluido cerebrospinale.

Le arterie coroidee si diramano dalle arterie carotidee interne e passano sopra e attraverso la scissura transversale del cervello per diventare i plessi coroidei del terzo ventricolo e dei due ventricoli laterali. La tela coroidea si trova all’esterno dei ventricoli ma si proietta al loro interno con il tessuto ependimale.

Le vene coroidee si svuotano infine nel seno retto attraverso la grande vena cerebrale. Infatti quest’area viene chiamata la cisterna della grande vena cerebrale.

Il plesso coroideo si trova proprio nella corrente arteriosa nella pia madre e non nel sistema venoso. In linea di principio la stessa disposizione si trova nel plesso coroideo del quarto ventricolo.

La mobilità del cervello altera la forma dei ventricoli e produce cambiamenti ritmici nelle pareti dove sono situati i plessi coroidei, distendendoli e rilassandoli. I plessi dei ventricoli laterali si curvano con ciascun emisfero cerebrale in giù verso il corno inferiore.

Siccome il cervello è libero di muoversi dalla sua base sulla lamina terminalis sopra il tentorio (del cervelletto) su ciascun lato della falce la curva a spirale vi dà l’immagine mentale del disegno che viene tracciato dal movimento di ogni emisfero. Capite allora perché paragono gli emisferi cerebrali alle ali di un uccello? Capite perché gli angoli mastoidei delle ossa parietali si muovono antero-lateralmente nell’inalazione e la curva a spirale si estende?

Sentite ciò che dice il dottor Still: “Il cervello è il magazzino dei medicinali di Dio che contiene tutti i farmaci, gli ohi lubrificanti, gli oppiacei, gli acidi, è ogni tipo di farmaco che la saggezza di Dio ha ritenuto necessario per la felicità umana e la salute.” (Still, Andrew T., Autobiography, Kirksville, Mo., 1897, P. 219). Tu come uno dei meccanici del cranio diventi un farmacista nella tua arte di conoscenza di questo meccanismo. Non semplicemente del meccanismo articolare e di quel piccolo fulcro tra la falce ed il tentorio (detto fulcro di Sutherland) ma il fulcro nella fluttuazione del fluido cerebrospinale e dei suoi punti fermi..

Adesso intraprendiamo un piccolo viaggio a partire dal terzo ventricolo. Sopra sulla cima della parete frontale troverete delle piccole entrate che fuo-

riescono nei ventricoli laterali. Voi decidete di fuoriuscire in quello sul lato destro. Se non mettete un piccolo segno lì in modo da sapere dove siete quando tornerete indietro, vi potete perdere perché il ventricolo si attorciglia tutt’intorno come il corno di un ariete .

Per prima cosa entriamo in questo lago anteriore che è circondato da ciò che alcuni chiamano il centro dell’intelligenza, il lobo frontale dell’encefalo. Qui le ossa frontali si trovano più vicine al cervello di qualsiasi altro osso cranico. Le ossa frontali si piegano verso l’esterno e verso l’interno mentre la fossa dell’etmoide si allarga e si restringe, i bulbi olfattivi dondolano a fianco della lamina cribrosa con un moto pulsante.

L’area anteriore è divenuta l’area superiore perché l’encefalo si attorciglia all’indietro in giù e intorno verso la punta del lobo temporale che si trova ora sotto. Così la scissura longitudinale si trova sospesa sopra la sezione mediana. Lui nuota nei laghi dentro il lobo parietale, il lobo temporale, dove lui sente di nuovo il ronzio delle zone motorie, e poi ritorna dentro il corno posteriore dove si trova la corteccia visiva di fronte alla membrana di tensione reciproca, dove la falce del cervello è la parete e il tentorio cerebellare è il pavimento. Se l’angolo tra la parete e il pavimento dovesse essere ridotto, la corteccia visiva si restringerebbe.

Il piccolo pesciolino desidera ritornare nel quarto ventricolo. Presto! E’ già là. Tra un viaggio all’interno del midollo spinale o al suo esterno la scelta si orienta per un viaggio all’esterno. Nuota attraverso una piccola cavità e si trova nella cisterna magna che circonda il midollo proprio sopra il forame magno. Questa è la zona dove le cose sono grandi: la grande cisterna e il grande buco. Potrebbe essere questo “il buco nell’albero” a cui si riferiva il dottor Still? E’ certamehte un buco di notevole grandezza nell’occipite.

Ha appreso che l’occipite alla nascita é formato da quattro parti divise tra loro da cartilagine. Si siede sulla cima della colonna vertebrale e vede dei piccoli condili che oscillano nelle fosse dell’atlante quando la testa viene piegata. Le quattro parti danno inizio alla formazione del forame magno. E’ ovvio che la forma del forame è direttamente relazionata alla disposizione delle quattro parti che costituiscono il suo margine.

Restando qui nella cisterna magna il piccolo pesciolino può vedere i tratti piramidali sotto superficie inferiore del midollo allungato. Proprio sotto queste zone c’è il processo basilare dell’occipite. Che cosa potrebbe accadere, lui si chiede, se una persona cadesse atterrando con violenza sui piedi tanto da spingere in sù il processo basilare e scuotendo quelle zone piramidali? O se attraverso un altro trauma che potrebbe creare dello sforzo in questa zona, il processo basilare andasse a premere sulle zone piramidali o il midollo fosse spinto troppo strettamente dentro il forame? Forse queste possibilità erano suggerite dal dottor Still quando alludeva al “corpo dello scoiattolo” che era ancora nel “buco nell’albero”.

Mentre si sta riposando, il piccolo pesciolino sente un piccolo fremito nel fluido cerebrospinale che si muove proprio su verso il centro. Non si sente. rovesciato verso un lato o l’altro e le onde non lo sbalzano qui o là. Il fremito giunge proprio fino al centro. Poi inizia a comprendere che cosa intendiamo quando, portando quella oscillazione del fluido fino a quel breve periodo ritmico in cui si ha l’equilibrio, tutto diventa equilibrio, scambio; un interscambio completo tra tutti i fluidi nel corpo. Ciò è abbastanza per vedere il quadro delle nostre possibilità.

Il piccolo pesciolino nuota giù intorno al midollo spinale che inizia a rassomigliare alla coda di un girino che si muove su e giù durante l’inalazione e l’espirazione. Poi lui vede dei filamenti chiamati “cauda equina” che scendono chiaramente giù verso la base del meccanismo spinale: i nervi e la pia madre e la membrana aracnoidea tutti insieme alla dura madre spinale. Questo canale durale, una continuazione dello strato interno della dura madre cranica, è una membrana a tensione reciproca. Io voglio che vediate questo piccolo meccanismo tra l’occipite e il sacro. Questo è il legame centrale, il “core-link” tra il cranio e le pelvi.

La dura madre spinale è saldamente attaccata attorno al forame magno e al corpo dellaseconda vertebra cervicale. Non ha alcun altro saldo legame osseo finché non raggiunge il sacro. Siccome l’occipite oscilla sul suo asse trasversale verso la sua posizione di inalazione, il forame magno si sposta da un livello più basso ad uno più alto. L’influenza sulla membrana tira in sù e indietro la base del sacro e l’apice si muove anteriormente. Quando l’occipite ritorna alla sua posizione di espirazione il forame magno ritorna al suo livello inferiore e il sacro balza nella sua posizione di estensione con la base in avanti e l’apice indietro. Siccome l’occipite fa parte del meccanismo cranico funzionando il principio meccanico della dura madre spinale come una membrana a tensione reciproca, questo fa sì che questo piccolo meccanismo diventi una parte del meccanismo respiratorio primario. La superficie esterna della base cranica partecipa al meccanismo respiratorio secondario.

Questi sono i principi meccanici che non si vedono nel laboratorio anatomico. Li devi osservare nei corpi umani viventi. Non appena inizi ad osservare gli individui ti meravigli del significato di ciò che vedi. Puoi diventare così esperto nella diagnosi che puoi puntare il tuo dito e dare un, nome alla lesione, che tu lo creda o no.

Di nuovo nella cisterna magna il pesciolino prosegue verso il cervello attraverso la cisterna pontis verso la cisterna basalis. La membrana aracnoidea abbraccia le ineguaglianze della superficie del cervello mentre la pia madre, trasportando la corrente arteriosa, aderisce strettamente ad esse. Siccome il liquido cerebrospinale occupa lo spazio tra queste superfici sono molti gli spazi dove c’é un accumulo. La cisterna basalis è divisa in due parti, la cisterna interpenducularis e la cisterna chiasmatis. C’è una cisterna attorno alla zona ottica e una nella scissura laterale del cervello così come avviene una distribuzione attraverso la scissura longitudinale verso la cisterna della grande vena cerebrale. Infatti tutti i solchi sono piccole cisterne del liquido cerebrospinale perché la membrana aracnoidea collega anche loro mentre la pia madre si attacca alle profondità.

L’intera immagine inizia ad apparire: il tubo durale come un tutto è come una casa in un oceano e ci sono passaggi aperti tra le stanze della casa. Questo oceano è un corpo costante di fluido contenuto all’interno del tubo durale. Il movimento del fluido all’interno della sua cavità naturale è un movimento ritmico, una fluttuazione. La mobilità del cervello e la fluttuazione del liquido cerebrospinale modificano il fulcro della membrana di tensione reciproca che muove le ossa craniche in relazione le une con le altre e il sacro fra le iliache. Questo ci dice come il cervello non solo riposa sul suo “letto d’acqua” ma fa anche oscillare la sua culla articolare attraverso il meccanismo d’ingranaggio nelle articolazioni delle ossa craniche.

 Le membrane a tensione reciproca del cranio sono una duplicazione dello strato interno della dura madre cranica, e sono chiamate la falce del cervello e il tentono del cervelletto. Nella postura verticale le due metà a forma di falce della tenda sono appese alla falce del cervello. Se tu stai su sulla tua testa la falce è appesa al tentorio. Se stai disteso di lato la falce e metà del tentorio sono appese all’altra metà della tentorio. In termini di funzionamento meccanico il meccanismo articolare delle membrane del cranio viene mosso e regolato dal fulcro sospeso che si muove automaticamente e che si trova nell’area del seno dritto dove la falce confina con il tentorio.

Questo fulcro sospeso può essere paragonato a quello che trova nelle vecchie bilance come quelle che vidi appese al soffitto in una riproduzione del primo ufficio commerciale sul Capo Cod. Il fulcro attorno cui verteva l’equilibrio era il punto fermo (still point), il punto di potere nel funzionamento del meccanismo. L’equilibrio era così sensibile che bastò un tocco per muoverlo.

Mentre il pesciolino prosegue la sua visita nel grande stagno del liquido cerebrospinale egli si rende conto che c’è della luce, una luce che illumina il campo. E’ come il raggio che fuoriesce dal Faro: illumina l’oceano ma non lo tocca. Alcune volte io lo chiamo un “fluido all’interno di un fluido,” oppure la “luce liquida”; qualcosa che tu accendi in questa stanza scura cosicché il buio scompare. Dove va? E’ qualcosa di invisibile; la “Potenza”, il “Respiro della Vita”, o il “Più alto elemento conosciuto” del dottor Still. Possiamo utilizzarlo quando siamo nei guai, quando non sappiamo cosa fare. Mentre noi cerchiamo e indaghiamo per realizzare l’immagine più reale possibile di ciò che accade nel meccanismo respiratorio primario noi troviamo sempre più cose; tutto eccetto la “luce liquida”.

Nella tua immaginazione nuota e osserva il corpo della ghiandola pineale nell’inalazione e nell’ espirazione. Poi osserva il corpo della ghiandola pituitaria che cavalca sulla sella turcica, stimolata dal movimento dello sfenoide. Vedi l’infundibolo come un canale, come il canale di rame in un cavo coassiale, e osserva come “il più alto elemento conosciuto” trasmuta la sua energia nel “tubo di rame”. Ti dà qualcosa a cui pensare. Con tutte queste vedute e pensieri il pesciolino si rende conto che ha abbastanza a cui pensare per anni. Così si tuffa verso il fondo, fa una puntura lombare e se ne va.

A cura di Paolo Maderu Pincione