Che cos’è la Biodinamica nell’ambito Craniosacrale

Wikipedia dice delle cose interessanti sulla Biodinamica Craniosacrale
https://it.wikipedia.org/wiki/Terapia_craniosacrale, cito:

Oggigiorno questa terapia si è sviluppata in diverse metodologie, che vanno dal CS osteopatico al CS biodinamico energetiche.

La terapia craniosacrale biodinamica lavora sul riequilibrio del sistema “organismo” basandosi sullo sviluppo biodinamico dell’embrione secondo Erich Blechschmidt (Come nasce la vita umana), con lo scopo di aiutarlo a ritrovare o a mantenere il suo stato di salute. La terapia craniosacrale è basata sulla convinzione che la fisiologia sia basata sul movimento, e che se la corretta biomeccanica del corpo venisse alterata per malattia o per incidente, potrebbe provocare danni all’intero organismo. Per i sostenitori della disciplina, sarebbe dunque importante ristabilire, nel limite del possibile, la mobilità delle parti colpite per ristabilire il presunto “equilibrio fisiologico” del corpo attraverso delicate manipolazioni del cranio.

Questo un articolo del 2010

Tecnica manuale dolce e non invasiva, nata dalle intuizioni dell’osteopata William Garner Sutherland, la disciplina Craniosacrale si è evoluta in un trattamento che riconosce le profonde capacità di autoguarigione del corpo.

Ancora studente alla facoltà di osteopatia, Sutherland scoprì che il cranio e tutto ciò che contiene è progettato per il movimento respiratorio. In cinquant’anni di ricerche Sutherland continuò ad approfondire l’esplorazione di quello che oggi è chiamato il Sistema Respiratorio Primario, arrivando a definire un sistema a molti livelli che respira autonomamente a partire da una potenza più profonda che agisce all’interno dei fluidi corporei. Sutherland chiamò “Respiro della Vita” questa forza che ci anima. Il ritmo vitale della respirazione polmonare diventò secondario rispetto alla Respirazione Primaria, un movimento involontario che anima tutte le cellule del nostro corpo, intese come un’unità di funzione.

Siamo costituiti al 70 % da liquidi, la nostra vita embrionale si forma nei fluidi e la nostra salute nasce dalla loro libera espressione. Se consideriamo i fluidi del corpo come un organismo unico possiamo comprendere l’idea che il nostro corpo dei fluidi (il sangue, la linfa, il liquido cefalorachidiano, la matrice fluida intra ed extra cellulare) sia attraversato da correnti e maree.

E’ così che la lesione, il disagio, la stessa malattia, si manifestano come una limitazione alla libera circolazione fluida e un’alterazione dei nostri ritmi innati.

Il Craniosacrale è una pratica di contatto profondo con il sistema della persona che ha il potenziale di facilitare la connessione con la saggezza guaritrice intrinseca del corpo. Questa disciplina opera allo scopo di preservare, consolidare e favorire lo stato di salute e benessere della persona, considerata nella sua globalità somatica: fisica, emozionale ed energetica. È un approccio olistico che promuove la salute, cooperando con le risorse presenti nel sistema dell’essere umano.


 

Cenni storici

L’osteopata A.T. Still (1828-1917) alla fine del 1800, e in seguito il suo allievo Dr. W.G. Sutherland (1873-1954), riconobbero la presenza e fon­damentale importanza di sottili impulsi ritmici nella fisiologia e ne studiarono la profonda relazione con la salute e la malattia.

Il Dr. Sutherland a seguito di una lunga e minuziosa ricerca re­alizzò che il movimento delle ossa craniali è indissolubilmente connesso al movimento ritmico di tessuti e fluidi al centro del corpo, quali il liquido cerebrospinale, il sistema nervoso centrale, le membrane che circondano e suddividono il sistema nervoso centrale, le ossa del cranio e l’osso sacro.

Grandi luminari come il Dr. Rollin E. Becker (1919-1996) e Viola Fryman  svilupparono successivamente il Concetto Craniale di Sutherland e condussero una vasta ricerca e pratica clinica convalidando il tipo di approccio e la sua efficacia. Fu solo negli anni ‘70 che il Dr. Upledger, sulle tracce dei suoi predecessori, divulgò ad un pubblico non-medico la disci­plina di trattamento del corpo che oggi viene chiamata tera­pia craniosacrale.

Importanti ricercatori e praticanti dagli anni ‘80 a oggi, come Franklyn Sills, Michael Kern e Michael Shea ed altri, hanno sviluppato la terapia craniosacrale classica per fondare una modalità di lavoro definita: biodinamica craniosacrale.


Craniosacrale Biomeccanico e Biodinamico

Sutherland, osteopata, scoprì e sviluppò il Concetto Craniale. Da vero scienziato somatico egli impiegò diversi  anni per comprendere questo movimento intrinseco che interessa tutto il Sistema Respiratorio Primario, sperimentandolo sul proprio corpo. L’evoluzione del suo lavoro si è nel tempo polarizzata in due modelli distinti ma interconnessi: uno è il modello biomeccanico, l’altro quello biodinamico.

L’approccio biomeccanico è caratterizzato dall’ascolto del Ritmo Cranio Sacrale da un punto di vista maggiormente strutturale, per cercare di individuare le anomalie del sistema e poi ripristinarle.

L’approccio biodinamico si rivolge alla percezione della Salute espressa nella Quiete Dinamica e da ritmi di Marea: ritmi più lenti e profondi, sono portatori di un’intenzione innata alla salute. Questi ritmi si manifestano sin dalla fase embrionale, accompagnando lo sviluppo della forma e l’organizzazione dell’essere umano come interezza.

Il termine ‘biodinamico’ era già stato utilizzato dall’embriologo tedesco Eric Blechschmidt riferendosi alle forze dei fluidi dell’embrione che portano ordine e organizzazione.

Biodinamica significa ‘integrità’, interezza. Dal punto di vista della terapia craniosacrale biodinamica, l’integrità non è una teoria: è piuttosto il movimento della Respirazione Primaria. Il termine ‘biodinamico’ implica una qualità essenziale o “un’originalità”, come diceva Blechschmidt, che si osserva, in particolare, nei primi stadi dello sviluppo embrionale. Questo si riferisce ad una integrità, una completezza, che si presenta nell’embrione prima che si sviluppino le singole parti, e l’integrità rimane costante per tutta la vita. L’integrità è rappresentata dal movimento della Respirazione Primaria.

L’approccio craniosacrale biodinamico è orientato a contattare e stimolare la forza della salute piuttosto che a focalizzarsi esclusivamente sui problemi delle persone. Si rivolge alla percezione dei ritmi e flussi dell’energia vitale più lenti e profondi. Nell’approccio Biodinamico del lavoro craniosacrale questi ritmi, chiamati “Respirazione Primaria”, rappresentano la fondamentale espressione della nostra salute e vitalità. Attraverso una modalità di contatto non-direttiva, orientata al sostegno, all’ascolto profondo e a una qualità di presenza appropriata, viene ripristinata una connessione con questi ritmi naturali a favore di un ri-equilibrio.

L’operatore craniosacrale biodinamico si pone in un ascolto consapevole dell’altro e così facendo genera una campo di accoglienza e sostegno in cui, insieme alle proprie capacità e metodologie professionali specifiche,  riesce ad intervenire sulle forze che inibiscono l’espressione della salute.