EMBRIOSTEO, un tocco liquido

Teoria & Pratica. Di Patrick Jouhaud.
Edizione Italiana a cura di Andrea Gasperoni Ferri. 

“Non seguire le orme degli antichi, 
cerca dove essi hanno cercato.” 
Matsuo Basho *

Un grande grazie ad Andrea Gasperoni Ferri, per il suo impegno, la sua volontà e la sua anima che lo hanno portato a tradurre e pubblicare questo testo, per farlo conoscere ad un più ampio pubblico italiano. Il libro è una fonte di ispirazione nel campo della Biodinamica. Mi conferma l’idea che noi tutti “interpretiamo“. La citazione di Basho la dice tutta. Seguire nuovi sentieri, senza ricalcare e copiare i maestri, ma cercando nuovi percorsi, nuove espressioni, “interprentando” e sperimentando in prima persona. Cerca quello che loro cercavano. E’ un altro modo di tradurre l’haiku di Basho, non solo DOVE ma anche QUELLO.  Patrick Jouhaud scrive nel suo sito:
“Ho aperto la mia mente a dimensioni e ragionamenti diversi da quelli del “determinismo” e delle “equazioni”. Ho imparato a conoscere il “sentimento” e le sottigliezze delle informazioni trasmesse dall’ascolto manuale, che mi hanno fatto scoprire che la vita non trova spiegazioni nel ragionamento di causalità o finalità. Le mie esperienze di medico mi hanno dato l’opportunità di sperimentare la morte così come la nascita, la malattia così come la guarigione, la speranza e la disperazione. Ho imparato a considerare l’essere nella sua interezza, prima dei suoi sintomi e delle sue disfunzioni, ma nello stesso modo, delle sue competenze.

La fisica quantistica ormai indiscutibile, sostituisce la fisica gravitazionale per comprendere la realtà. Grazie a ciò sappiamo che la materia esiste solo perché è preceduta dalla sua vibrazione e che è creata dalla coscienza. …L‘acqua è il costituente essenziale della vita, e che le sue proprietà fisiche e chimiche, nonché la sua capacità di esistere in stati diversi, ne fanno un sensore e trasmettitore di informazioni. … Ho chiamato questa attività metabolica originaria: la “respirazione protoplasmatica”. … Questa manifestazione del vivente, che si esprime in un movimento insieme mobile e immobile, inizia nel momento della fecondazione e continua fino alla morte. Per percepirlo nelle mani e poterlo utilizzare nelle diagnosi o nei trattamenti, il terapeuta deve attuare un tocco specifico, che ho chiamato “liquido”. Deve cioè essere in grado di connettersi all’acqua del corpo, elemento costitutivo importante della vita, vettore di informazioni fondamentali e in particolare di ricordi legati allo stato di salute. … Integrare l’aspetto fluido nelle azioni del professionista, ci mostra come il tatto, allo stesso tempo sensore di informazioni, traduttore di intuizioni e osservatore di stati di salute, sia in grado di condurre la cura verso una dimensione di coscienza espansa, là dove avviene la guarigione.
Tradotto dal sito di  Patrick Jouhaud

Il testo di 125 pagine divise in 8 capitoli offre moltissimi spunti di riflessione nel continuo ed interminabile viaggio di conoscenza. L’uso di parole nuove e diverse da quelle che derivano dalle mie conoscenze offre nuovi strumenti e possibilità di pratica e di riflessione. Provo a mettere l’accento su alcuni punti chiave del libro, per me, ma non certo esaustivi.

Il TOCCO LIQUIDO, specifico e consapevole, capace di distinguere le percezioni liquide da quelle tissutali e di deteminarne i rispettivi significati. La comunicazione con l’embrione in movimento nel corpo del paziente è possibile solo se l’osteopata è in grado di connettersi con l’embrione in movimento che lui stesso è. L’instaurarsi di questo legame avviene mediante la respirazione protoplasmatica.
(da pag. 27 capitolo 3 I principi di embriosteo

ESSERE AL NEUTRO. Si descrive il Neutro dell’operatore come uno stato di consapevolezza che si impara attraverso la meditazione. L’autore sintetizza cinque spazi corporei che lo possono individuare e descrivere: (provo a sintetizzarli dal capitolo 5 pag.55 e seguenti)
1-contatto con il proprio corpo attraverso la postura, il respiro e gli impulsi ritmici (…)
2-sintonizzarsi con lo spazio circostante dal più vicino al più lontano
3-conoscere e integrare le proprie emozioni ci permette di mantenere l’equilibrio dello “stare nel Neutro”
4-far emergere nei propri pensieri una cicatrice emozionale, attiva o inattiva, ma vecchia e ancorarsi al proprio centro diaframmatico
5-la consapevolezza dei quattro spazi come fulcro per osservare senza intenzione, senza cercare, fino a quando si manifesta la dinamica della totalità del corpo e dello spazio.
Quando si è al Neutro la respirazione protoplasmatica può rivelarsi come intelligenza che porta e crea significato, anche nella libertà che non accada nulla.

ALLA RICERCA DI SE’. (dal capitolo 8) La parte finale ci apre ai vasti concetti  che vanno della sincronicità Junghiana, ai principi dell’ Entaglement della fisica quantistica, dal buddismo Theravada alla memoria e dinamica dei fluidi che, come dice Theodor Schwenk ne Il Caos Sensibile:
“I movimenti dell’acqua emanano da un’essenza spirituale reale, che discende dal mondo degli astri”
La tradizione animista e la riconnessione con l’anima guaritrice.
Imparare a non fare nulla. Si tratta di un fare/non fare, nel solo esserci, permettere all’intuizione di affiorare e farsi guidare in questo spazio privo di intenzione e desideri.   

Dalle referenze bibliografiche, desumo molti riferimenti comuni della nostra pratica, qui ne elenco solo alcuni insieme a dei link su altri articoli, pubblicazioni e insegnamenti che ho condiviso e a cui son debitore:  Rollin Becker, Erich Blechschmid, Jean Claude Guimberteau, Theodor Schwenk, Nicette Sergueef, Franklyn Sills, Massimo Teodorani, Jaap van der Wal, ed elencati nei multimedia, Brian Freeman e James Jealous.
Potete trovare nel sito queste referenze mettendo il nome nella funzione “cerca”
ad esempio vedi Jaap van der Val
 Protoplasma: https://www.craniosacrale.it/blog/protoplasma-e-respirazione-primaria/

Dalla quarta di copertina:

“Nato dall’incrocio tra ricerca in embriologia dinamica e osteopatia, l’Embriosteo offre una comprensione e un’applicazione completamente nuove dell’approccio osteopatico, che si basano sulla percezione dell’attività metabolica originaria: la “respirazione protoplasmica”. Questa manifestazione del vivente, che si esprime in un movimento che è allo stesso tempo mobile e immobile, inizia al momento della fecondazione e prosegue fino alla morte. Per percepirlo con le proprie mani e poterlo utilizzare nella diagnosi e nel trattamento, il terapeuta deve acquisire un tocco specifico, che viene detto “liquido”. In altri termini, deve potersi connettere con l’acqua del corpo, il maggior elemento costitutivo del vivente, vettore di informazioni fondamentali, in particolare di memorie legate agli stati di salute.
Questo libro racconta la storia dell’Embriosteo, dell’emergere del concetto della respirazione protoplasmica ai percorsi che ne hanno permesso la comprensione e la percezione. Presenta quindi un metodo dettagliato per integrare l’aspetto liquido nei gesti del terapeuta. Infine, mostra come il tocco, contemporaneamente recettore di informazioni, traduttore di intuizioni e osservatore degli stati di salute, sia in grado di condurre il trattamento verso una dimensione di coscienza espansa dove avviene la guarigione.
Questo libro è rivolto a coloro la cui professione è il tocco: medici, osteopati, fisioterapisti, ostetriche, riflessologi…”
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*BASHO  https://it.wikipedia.org/wiki/Matsuo_Bash%C5%8D

testo a cura di Paolo Maderu Pincione.