Sorgente, Essere e Sé

coversill-1Tratto dal libro di Franklyn Sills: “Le Basi della Biodinamica Craniosacrale”

Quando il processo di guarigione si approfondisce, nel cliente possono emergere delle ferite più profonde. Queste ferite riguardano la natura del sé, il senso più profondo dell’essere, le nostre esperienze relazionali ed il senso di connessione o disconnessione da una Sorgente spirituale. Le ferite più profonde sono essenzialmente di natura psico-spirituale e guariscono nella dimensione della Quiete Dinamica e della riconnessione con la Sorgente. Questo è un tema che sarà presente in tutto il libro.

La natura dell’essere, del sé e la nostra relazione con la Sorgente, sono temi centrali di una ricerca secolare nel campo della filosofia, della religione, della psicologia e della medicina tradizionale. Nel contesto della biodinamica craniosacrale, è fondamentale comprendere la differenza tra l’essere e il sé. L’essere è diverso dal sé che si sviluppa come risposta alle esperienze condizionate. Nel lavoro della sessione, le persone manifesteranno diversi livelli di ferite, alcuni relativi al sé che si è dovuto formare e organizzare attorno a relazioni ed esperienze traumatiche, altri relativi alla nostra connessione con il nucleo dell’essere che potremmo chiamare il nostro spirito o la nostra anima e altri ancora relativi alla nostra relazione con la Sorgente della vita stessa, chiamata Dio, Tao, la natura del Buddha o l’Intelligenza Creativa. Il capitolo esplora quest’interazione e mette in relazione ciascun ambito con la percezione delle maree. Inquadro questo argomento nei termini di una semplice triade di processi interconnessi tra loro, che chiamo Sorgente, essere e sé. In questo contesto l’essere si manifesta come un centro naturale e innato di coscienza e presenza ed è il vero agente della consapevolezza relazionale. Il sé rappresenta le costellazioni psico-emotivo-energetiche condizionate che hanno origine dall’incontro dell’essere con il mondo relazionale. La Sorgente indica le origini spirituali di tutto il creato. Sutherland fu un uomo profondamente spirituale e quando il suo lavoro si approfondì, si approfondirono anche la comprensione e la connessione al Respiro della Vita e con la Sorgente misteriosa di creatività dalla quale si manifesta tutta la vita e alla quale tutta la vita ritorna. Il quadro della mia esplorazione si focalizza su questa interazione. 

La Sorgente rappresenta un allineamento a un campo più profondo di interconnessione e apertura al cuore dell’esperienza umana. Il concetto e l’esperienza della Sorgente ci portano nel regno delle energie archetipiche e delle forze creative. Nella psicoterapia occidentale, Jung fondò la sua psicologia sugli archetipi, principi universali della psiche umana. In alcune forme di Buddismo la Sorgente è concepita come un vuoto intrinseco che si manifesta nella forma di una radianza della consapevolezza incontaminata, uno stato originario naturalmente illuminato, aperto e centrato che connette e informa tutti gli esseri. In molte tradizioni spirituali la Sorgente è intesa come un Dio personale o impersonale, il principio universale o l’Intelligenza Creativa che permea la condizione umana e tutto il creato. La vita per natura è fondamentalmente spirituale e la ferita più grande che incontriamo è l’oscuramento della Sorgente e la conseguente disconnessione o dislocazione dell’essere. In biodinamica, la Quiete Dinamica e il Respiro della Vita che da essa emerge, sono i portali ai misteri della Sorgente.

L’Essere innato è il centro della coscienza e della consapevolezza nel mezzo della nostra esperienza del sé, è il cuore dell’“Io-sono”. È il centro di consapevolezza innato e spontaneo che si manifesta dal momento del concepimento, intrinsecamente connesso a tutti gli altri esseri e cerca naturalmente la relazione per conoscere se stesso e il mondo in cui si trova. È da qui che emerge il nostro senso di continuità di base. La coerenza e la continuità dell’essere sono aspetti fondamentali di un sistema del sé centrato e responsivo. Il suo carattere essenziale che percepiamo è quello della presenza o sati, come è chiamata nel Buddismo. Nel Buddismo tutti gli esseri sono interconnessi a un livello originario. Noi inter-siamo e non siamo mai veramente fuori dalla relazione. Tale interconnessione archetipica da essere-a-essere è fondamentale per capire, nei termini delle prime esperienze dello sviluppo, il campo di relazione madre-bambino, la teoria dell’attaccamento e il processo terapeutico in generale.

Nell’essenza, noi cerchiamo altri esseri per conoscere il nostro essere. L’essere è sia innato che presente durante lo sviluppo e non bisogna confonderlo con il sé che si organizza intorno a lui. Se il sé è una ruota che gira in risposta alla vita di relazione, l’essere è il mozzo di quella ruota. Come vedremo, l’essere nasce dalla Sorgente e la Sorgente si manifesta attraverso l’essere come naturale compassione e amorevole connessione. Il comprendere deriva dalla Sorgente e permette all’essere di mettere in atto la compassione nella vita. Tutte le relazioni sono allora permeate di intenzioni e azioni compassionevoli. Nell’ambito biodinamico, l’essere si manifesta dalla Sorgente, è il “surfista-sulla-marea” ed accende i fluidi dell’embrione come un nucleo di presenza incontaminata, o spirito. La dimora naturale dell’essere è il nostro centro del cuore.

Il sé è una costellazione di processi psico-emotivo-fisiologici che generalmente identifichiamo con “me” o “me stesso”. Si tratta di un senso interno dinamico e fluido di “io-sono-questo”, dal quale tendiamo a relazionarci con gli altri e con il mondo intorno a noi. Il sé non è una cosa, ma è una matrice dinamica di processi di scambio di energia che si organizzano in forme interne chiamate costellazioni del sé. Il sé è per natura relazionale. Il suo unico scopo è mediare la relazione dell’essere con il mondo e mantenere la relazione in mezzo a tutte le condizioni e ai processi relazionali. Le costellazioni del sé sono in gran parte tenute insieme dalle energie della percezione condizionata e dal carico delle esperienze passate chiamato nel Buddismo tonalità affettiva. La tonalità affettiva è un impulso di base verso o via dagli oggetti ed è realmente un imperativo cellulare. Il sé non è solo una costruzione mentale, ma è un’esperienza incarnata sentita e con una sua tonalità. Io sono quello che sento di essere. In biodinamica, quando le nostre forme del sé si assestano nella quiete, emergono la Marea, la Quiete Dinamica, e i processi di guarigione correlati (Figura 4.1).asse-se-sills