Transfert, Ombra e Biodinamica

tratto dal libro “Le Basi della Biodinamica Craniosacrale” , capitolo 21 a cura di Cherionna Menzam.
Insegnante accreditata di biodinamica craniosacrale che offre i propri corsi di formazione completa. È laureata in psicologia somatica e psicoterapia, e ha un PhD in psicologia prenatale e perinatale. È anche un’insegnante accreditata di continuum e terapista occupazionale.

La biodinamica craniosacrale enfatizza molto il campo di relazione tra l’operatore e il cliente. Questo campo riguarda la relazione interpersonale ed energetica che si crea nel loro incontro. In biodinamica, la nostra intenzione è di favorire la sicurezza in questo campo, sostenendo il cliente nell’essere capace di assestarsi più profondamente rispetto ai suoi vecchi schemi fisiologici, comportamentali e relazionali. Riconosciamo che il nostro lavoro è profondamente intimo e che devono essere riconosciuti e rispettati sia la vulnerabilità che i fragili confini del cliente. Questi possono essere complessi, poiché la nostra interazione può coinvolgere molti aspetti, consci e inconsci, fisici e non fisici.
In un lavoro così relazionale, è importante riconoscere e sapere come affrontare i problemi relativi al transfert e l’emergere di temi che riguardano l’ombra. Transfert è un termine psicoanalitico descritto per la prima volta da Sigmund Freud. Si riferisce ad un comune fenomeno nel quale una persona nel tempo presente, come un praticante, un capo, o un partner romantico, è inconsciamente percepita e associata a qualcuno del passato, di solito un genitore o un’altra figura autoritaria dell’infanzia. Possiamo interpretare questo come un tentativo inconscio di guarire la vecchia relazione. Il transfert è frequente in terapia, dove il cliente tende a rimettere in atto con il praticante una relazione del passato. In psicoanalisi, è compito del terapista riconoscere il transfert e aiutare il cliente a diventarne consapevole. Questo richiede un certo grado di neutralità da parte del terapeuta. Tuttavia, anche terapeuti-praticanti hanno del lavoro incompiuto relativo alla propria infanzia. Un praticante può reagire ad un cliente come se questo fosse qualcuno del suo passato. Questo transfert da parte del praticante è chiamato controtransfert.

L’ombra, o lato ombra, è un termine creato da Carl Jung, che si riferisce agli aspetti di noi stessi che abbiamo represso e che non accettiamo. Finché non siamo consapevoli dei nostri lati in ombra, tendiamo a “proiettarli” sugli altri, nel senso che percepiamo questi aspetti nelle altre persone. Per esempio, potrei considerarmi una persona calma, sensibile e agitarmi molto quando qualcuno si arrabbia con me. Potrei accusare l’altra persona di essere eccitabile e irrazionale, pur negando che effettivamente sono io che sono diventato eccitato e irrazionale durante il processo. Aspetti che troviamo difficili da sopportare negli altri sono spesso un riflesso di aspetti di noi stessi che non riconosciamo e accettiamo.

I lati ombra si sviluppano presto nella vita in risposta all’ingresso in un mondo implicitamente ambiguo (Fairbairn 1994b). In altre parole, la vita comprende sempre ciò che percepiamo come bene, e anche come male, piacevole e spiacevole, appagante e insoddisfacente. Il piccolo ha bisogno di percepire la sua relazione con la mamma come sempre buona e appagante. Anche le migliori madri, tuttavia, sono umane. Non sempre sono felici e non sempre rispondono perfettamente ai bisogni e alle aspettative del bambino. Per tollerare l’inevitabile ambiguità dell’esistenza, il piccolo sviluppa un sistema del sé diviso, in cui alcuni aspetti sono organizzati intorno a sentimenti di bontà e altri intorno a sentimenti di cattiveria. 

I lati ombra generalmente si riferiscono a sentimenti di cattiveria. Ad esempio, un bambino che sente naturalmente rabbia, odio, o disgusto verso un genitore abusante può rifiutare questi sentimenti minacciosi e apparire come una persona piacevole e compiacente. Quei sentimenti, tuttavia, non scompaiono. Rimangono nella psiche del bambino come ombra, che può, in condizioni di stress, tornare inaspettatamente in superficie. Alcuni lati ombra sono relativi a sentimenti di bontà. Ad esempio, un bambino che si è sentito emarginato perché troppo intelligente potrebbe aver sacrificato la sua intelligenza per essere accettato.

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Transfert e Ombra Incontrano il Respiro della Vita

L’aspirazione degli operatori biodinamici è quella di riconoscere tutte le dinamiche del condizionamento o del passato che emergono durante una sessione e di contenerle in un campo più ampio, il campo più profondo del Respiro della Vita. Così il sistema del cliente viene sostenuto nel ri-orientarsi alla respirazione primaria. I vecchi schemi e condizioni non scompaiono, ma diventano meno importanti e meno potenti come fulcri per il cliente.

Paradossalmente, il nostro orientamento al Respiro della Vita può renderci consapevoli di transfert e di lati ombra molto rilevanti nella biodinamica craniosacrale. Il Respiro della Vita supporta tutte le energie vitali presenti, includendo quelle consce e quelle inconsce e quello che possiamo definire o sperimentare come bontà e cattiveria. In biodinamica, entriamo in relazione con i nostri clienti con l’intenzione di sostenere il Respiro della Vita. Portare la nostra attenzione a questa sorgente più profonda aumenta la relazione del sistema del cliente con essa. Aspetti del cliente che erano relativamente sopiti possono essere rivitalizzati da questo processo.

 Possono essere stimolati anche vecchi schemi relazionali, mentre operatori e riceventi percepiscono, spesso in modo simile, un risveglio della salute e della potenza nel sistema del cliente. Possono accendersi e cominciare a emettere scintille, come vulcani quiescenti. E nel risveglio possono essere inclusi vecchi schemi di transfert e aspetti ombra. Ciò può verificarsi anche nell’operatore. Questa tendenza è una delle ragioni principali per la quale è utile che gli operatori biodinamici ricevano una regolare supervisione che li sostenga nel riuscire a mantenere uno stato neutro con i loro clienti.
Facendo riferimento ai concetti di sorgente, essere e sé, possiamo vedere che il transfert e l’ombra si riferiscono ad uno stato del sé. Come operatori, nella relazione con il cliente, cerchiamo di accedere e di rimanere in uno stato dell’essere e anche di sostenere il cliente nel passaggio dal sé all’essere. Fare pratica nell’assestarci e approfondirci può aiutarci ad incontrare le espressioni del sistema del sé del cliente, come il transfert, dalla relativa spaziosità dello stato dell’essere. Anche l’operatore in uno stato dell’essere può avere temi dell’inconscio che emergono durante una sessione, ma sarà più capace di essere testimone di questi con neutralità, piuttosto che identificarcisi e diventarli. In modo simile, l’operatore in uno stato dell’essere sarà in grado di essere testimone del transfert del cliente come transfert, piuttosto che come un attacco, un giudizio o un’azione negativa. In altre parole, non lo prenderà in modo personale.

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Quando la salute di base del sistema diventa disponibile, le strutture del sé, inclusi gli aspetti del transfert e l’ombra, perdono la loro presa. L’energia coinvolta nel mantenimento di queste strutture può essere rilasciata e il cliente diventa più capace di assestarsi in uno stato dell’essere. Questo processo è facilitato dalla qualità della presenza dell’operatore, ma può essere interrotto dal controtransfert. Comprendere la natura di queste forze inconsce può aiutare l’operatore a rimanere in uno stato più neutro di esplorazione e curiosità qualunque cosa si presenti nella sessione.

Imprinting Precoci, Transfert e Regressione 

Transfert e lati ombra possono emergere in tutte le relazioni, ma sono particolarmente comuni nelle situazioni che ricordano i nostri primi momenti di vita. In biodinamica, come in altre forme di lavoro corporeo manuale, il cliente è sdraiato in posizione orizzontale mentre è trattato da un operatore. Questa posizione è intrinsecamente regressiva in natura, e richiama la condizione di un neonato o di un bambino piccolo. I clienti e gli operatori possono essere sorpresi in modo simile dai cambiamenti che avvengono quando il cliente si sdraia. Questa posizione immediatamente aumenta il senso di vulnerabilità del cliente, come pure amplifica in modo naturale un senso diverso di potere tra cliente e operatore. I clienti potrebbero non riuscire ad assestarsi a causa di sentimenti sottili, spesso inconsci, di non sentirsi al sicuro. Questi spesso si riferiscono alle esperienze precoci di vita, quando il cliente si è sentito di non essere al sicuro nelle mani di un caregiver.

Purtroppo, alcuni clienti hanno ricevuto un trattamento inadeguato o abusante da un precedente praticante o da un operatore di lavoro corporeo. È normale che siano riluttanti a ricevere un trattamento da qualcun altro e hanno bisogno di più tempo e cura per stabilire un rapporto di fiducia. Ci vuole tempo per avere le prove che un dato operatore non agirà come il precedente. Alcuni clienti sono consapevoli di questa dinamica, ma altri hanno cancellato i loro sentimenti di disagio e sfiducia. Questi sentimenti possono essere così costantemente presenti che il cliente non ci fa più caso. Anche se il ricevente può dire di sentirsi rilassato, l’operatore può percepire un alto livello di attivazione simpatica, congelamento o dissociazione durante il contatto.

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In biodinamica l’attenta negoziazione del contatto può mettere alla prova i modelli dissociativi e aiutare i clienti ad imparare ad essere presenti al contatto. Questo richiede la differenziazione tra la sicurezza del contatto attuale e l’esperienza del passato. Quando, come operatori biodinamici, verifichiamo con i clienti l’adeguatezza del contatto, ci accorgiamo che questa è una modalità completamente nuova e, a volte, un’esperienza che cambia la loro vita. Spesso, hanno imparato a tollerare e si aspettano di essere toccati in modi nei quali non si sentono bene. Una volta che comprendono di essere con qualcuno che vuole davvero che questo contatto sia confortevole e giusto per loro, possono cominciare a lasciare andare alcune delle corazze comportamentali e fisiologiche con le quali si sono protetti.

Contatto e Corpo come Ombra

Quando consideriamo la natura del contatto fisico nella nostra cultura moderna occidentale, non sorprende che un gran numero di clienti non abbia mai sperimentato un contatto sensibile e nutritivo. In una cultura che promuove la funzione mentale e valorizza il corpo solo per il suo aspetto e la sua attrazione sessuale, corpo e contatto diventano isolati dalla psiche. Cartesio ha dichiarato “Penso dunque sono!” ed il corpo è stato relegato nell’ombra. Le persone buone non dovrebbero avere sensazioni sessuali, così quelle sensazioni vengono represse e separate dal cuore. Impulsi repressi tendono ad essere messi in atto con modalità inconsce. Questi si possono esprimere attraverso l’incesto, la pornografia, dipendenze o abusi sessuali da parte di sacerdoti, insegnanti e altre rispettabili figure autoritarie.

Fino a poco tempo fa, non si parlava di queste cose o non venivano riconosciute. Le vittime hanno imparato a rimanere in silenzio, forse anche dimenticando consapevolmente o nascondendo i traumi vissuti. È ben noto nel campo della salute mentale che coloro che abusano gli altri generalmente sono stati abusati. Incapaci di parlare, mettono in atto e perpetuano le loro storie, trasmettendo la vergogna e il dolore che portano. Non è insolito per coloro che sono sopravvissuti al contatto abusante cercare terapie, sia come clienti che come operatori. Possono cercare, inconsciamente o consapevolmente, di curare le loro ferite. Tuttavia possono essere sorpresi nel trovare che i loro sentimenti di impotenza, di rabbia, o di terrore associati al trauma emergono sul lettino del trattamento. È importante per gli operatori essere consapevoli di questa possibilità e cercare un supporto terapeutico per se stessi, in base ai loro bisogni e, quando opportuno, indirizzare i clienti alla psicoterapia.

Ho visto giovani operatori reagire con orrore nel sentire un’attrazione sessuale verso i clienti, o quando sono i clienti ad essere sessualmente eccitati o attratti dall’operatore. Ancora una volta, nella nostra cultura moderna occidentale, non è contemplato che emergano sensazioni sessuali, se non durante reali incontri sessuali. Nella forma in cui siamo incarnati, come esseri sessuali, questa attitudine ci pone in un doppio legame quando proviamo, in modo naturale, sensazioni che non dovremmo avere. Ciò può includere il fare esperienza, sul lettino, di sensazioni piacevoli associate al rilassamento e all’assestamento, così come può essere evocato un senso di intimità. Se l’operatore o il cliente sono abituati a provare o ad aspettarsi queste sensazioni solo durate incontri sessuali, sentirle emergere durante una sessione di lavoro sul corpo può provocare molta confusione, o anche essere spaventoso. Possono essere accompagnate da vergogna, così come da altre emozioni associate a esperienze del passato, sessuali o di contatto. Sia i clienti e che gli operatori possono dissociarsi per evitare il problema, oppure possono varcare i confini professionali e mettere in pratica un incontro sessuale.
In biodinamica, possiamo percepire queste tendenze come espressione del sé, piuttosto che dell’essere. Queste reazioni sono chiaramente orientate alle condizioni della propria vita, piuttosto che alla respirazione primaria. Se gli operatori biodinamici si trovano con l’emergere di questo tipo di sfide, possono approfondirsi nello stato dell’essere e ri-orientarsi alla respirazione primaria. Probabilmente possono trarre beneficio dal supporto di una supervisione o di un mentore per tornare ad uno stato più neutro a causa della natura altamente confusa e seducente di questa tematica.
L’orientamento dell’operatore biodinamico alla respirazione primaria sostiene il cliente nell’essere capace di approfondirsi al di sotto delle abitudini e impulsi, aprendosi alla possibilità di un diverso tipo di relazione ed esperienza del contatto. Verificare verbalmente lo stato del cliente di tanto in tanto, durante la sessione, può interrompere gli schemi dissociativi. Anche se il cliente ha bisogno di dissociarsi per sentirsi al sicuro, questa diventa un’esperienza meno solitaria quando viene mantenuta la relazione con l’operatore. (…)

I Bambini dentro di Noi

Iniziamo la nostra vita come esseri relazionali. Come Fairbairn ha sottolineato, siamo intrinsecamente esseri che amano e il nostro bisogno primario fondamentale è quello che il nostro amore sia ricevuto incondizionatamente (Fairbairn 1994b). Quando non ci sentiamo adeguatamente incontrati e ricevuti da bambini, ci ritiriamo e sviluppiamo processi difensivi interni, creando una struttura del sé.

In biodinamica, gli imprinting di queste esperienze precoci possono venire facilmente e in superfice ad opera della nostra facilitazione del campo di relazione, insieme alla tendenza del Respiro della Vita di intensificare qualunque espressione di vita sia presente. In biodinamica è frequente anche entrare in uno stato mentale primordiale, simile a quello di un embrione nel grembo materno. Mentre questo può essere sentito come estremamente piacevole, per il cliente può anche essere associato alle prime esperienze prenatali, che potrebbero essere state spaventose o addirittura pericolose per la vita. Ancora una volta, spesso questa è un’associazione inconscia, accompagnata da reazioni inconsce condizionate.
Neonati e bambini imparano attraverso le interazioni con i più vecchi. Entriamo nella vita cercando di relazionarci. A seconda della qualità e della coerenza delle relazioni che incontriamo, sviluppiamo la nostra capacità di avere fiducia nelle persone intorno a noi per tutta la nostra vita. Impariamo ad aspettarci di essere trattati nel modo in cui siamo stati trattati in passato in situazioni simili. Come bambini, dipendiamo dall’attenzione premurosa degli altri per i nostri bisogni di sopravvivenza. Questi includono il nutrimento, la sicurezza e l’igiene, oltre che i nostri bisogni umani di contatto, affetto, amore e apprendimento. Il modo in cui questi bisogni sono o non sono stati incontrati influenzerà la capacità del cliente di assestarsi e ricevere durante una sessione.
Clienti con ferite in quest’area potrebbero richiedere più tempo per assestarsi, ma spesso apprezzano profondamente l’attenta negoziazione del contatto che offriamo nelle sessioni biodinamiche come parte dell’attenzione al campo di relazione. Ho avuto clienti che scoppiano in lacrime di liberazione, di meraviglia e di gratitudine quando chiedo loro come è per loro il contatto. Essi riferiscono che nessuno se ne è mai preso cura prima. Questo di per sé può essere profondamente di guarigione per i clienti i cui confini personali sono stati violati in ogni momento della vita.
È facile immaginare qualcuno, come un adulto o un adolescente con sintomi da stress post-traumatico e shock, che è stato abusato o aggredito e sentire che ha un po’ di esitazione ad essere toccato mentre si trova in una posizione di vulnerabilità. Spesso è più difficile per le persone nella nostra cultura moderna occidentale, credere o capire come un evento accaduto nell’infanzia o nella prima infanzia, prima che potessimo parlare, possa avere un effetto simile.
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Le esperienze precoci che possono venire fuori come transfert nelle sessioni biodinamiche includono l’essere stati trattati, abitualmente, in modo brusco o privo di sensibilità dal medico alla nascita, o dopo la nascita nel reparto di neonatologia o di terapia intensiva. Anche le esperienze prenatali, come quando la madre viene esposta a violenza o a stress estremo durante la gravidanza, possono influenzare il modo in cui il contatto fisico è vissuto più tardi nella vita. Mentre solitamente questi ricordi non sono consci, i clienti con questo tipo di storia possono dissociarsi o sentirsi tesi o voler scappare via quando ricevono il contatto. Questa è un’espressione del transfert, in cui il cliente sta reagendo all’operatore come un bambino reagisce al medico, all’infermiere, o al papà che picchia la mamma.
Sebbene non sia essenziale indagare sull’origine di questa reazione, essa potrebbe emergere come ricordo nel cliente. L’operatore ha bisogno di essere consapevole del fatto che questi ricordi sono possibili, in modo da non negare l’esperienza del cliente e mandarla più profondamente nell’ombra. Purtroppo, questa reazione condizionata al contatto, che emerge durante il lavoro corporeo, può anche tormentare le relazioni intime del cliente. 

Aiutare i clienti ad essere consapevoli della loro capacità del momento di proteggersi, di andarsene, di negoziare il contatto o semplicemente di parlarne, può sostenerli nel cambiare la loro relazione con questo imprinting. In particolare può essere indicata la psicoterapia con un terapista che sia formato e abbia esperienza nella terapia prenatale e della nascita. In questo modo, i clienti, mentre imparano a sperimentare nuovi livelli di fiducia con l’operatore, possono anche fare esperienza di importanti cambiamenti nelle loro relazioni.

Quando emergono questi temi precoci, è particolarmente utile che l’operatore sia consapevole della propria storia prenatale e della nascita. Se questi problemi rimangono inconsci per l’operatore, possono facilmente essere attivati dall’attivazione del cliente. Quando emergono i temi ombra dell’operatore, entra in sessione il bisogno del suo bambino. La sessione si trasforma allora in un prenato o un neonato che cerca di incontrare i bisogni del bambino sul lettino. Questo può anche essere un problema nel lavoro con neonati e bambini piccoli.

Come bambini, ci aspettiamo che i nostri bisogni siano soddisfatti dai nostri caregivers, di solito la mamma. Quando questo non accade in modo adeguato, i piccoli fanno del loro meglio per far fronte alla situazione. Dal momento che la loro sopravvivenza dipende dal benessere dei loro caregivers, i piccoli spesso si sforzano di prendersi cura della mamma. Ho incontrato molti operatori nel campo della salute (me compresa) che sono stati naturalmente attratti da questo tipo di lavoro perché si sono sempre presi cura delle persone intorno a loro, a partire dai familiari nei loro primi anni di vita. Questa strategia di sopravvivenza è stata programmata per assicurarsi da parte dei loro caregivers la cura in quanto bambini, o addirittura neonati. Questo tipo di strategia può anche cominciare nel grembo materno.

Anche se essere un caregiver o un operatore può essere una meravigliosa vocazione nella vita, che giova agli altri, la nostra efficacia come operatori biodinamici richiede neutralità. Se, come operatore, ho bisogno che il mio cliente stia meglio, non sono più neutrale. Da questo spazio di bisogno, posso sentirmi in dovere di trovare l’origine del problema e risolverlo. Posso ritrovarmi impaziente e ansioso per la quantità di tempo che il cliente richiede per assestarsi. Il mio bisogno può essere percepito dal sistema del cliente come invasivo, soffocante o manipolativo. Il corpo fluido è molto sensibile alle intenzioni dell’operatore. In particolare, se il cliente ha una storia di contatto o relazione invasiva, il corpo fluido può ritirarsi dalle buone intenzioni dell’operatore. In ogni caso, quest’attitudine di bisogno non aiuta il ri-orientamento alla respirazione primaria caratteristico del cambiamento olistico.

Controtransfert e Cambiamento Olistico

Come ricorderete, è più facile accedere al cambiamento olistico in un campo di relazione sicuro e sintonizzato. Esaminiamo ciò che contribuisce alla sintonizzazione sicura nel campo, nel contesto del transfert e del controtransfert. In una certa misura, questo varierà nei clienti, a seconda della loro storia relazionale. Vi sono, tuttavia, anche degli aspetti universali.

Ciò che il cambiamento olistico implica nello spostamento dell’orientamento alla respirazione primaria (RP), è sostenuto dalla risonanza dell’operatore nel suo orientamento alla RP. L’operatore orientato primariamente alle condizioni, piuttosto che sulla RP, tende ad aumentare le condizioni presenti. Concentrandosi su uno schema traumatico può stimolare la paura associata, il terrore, la rabbia o altre emozioni travolgenti, piuttosto che promuovere la sicurezza e l’assestamento.

Al contrario, gli operatori possono essere così immersi nella loro intenzione di orientarsi alla RP da ignorare o negare le condizioni che si manifestano. Ad esempio, gli studenti che imparano ad orientarsi alla Marea Lunga con questa intenzione possono perdere il radicamento e non notare fulcri inerziali, o importanti segnali di attivazione o di scarica. Potrebbero non notare che il cliente non si sente al sicuro e quindi non andare incontro ai suoi bisogni relazionali di riconoscimento e rassicurazione. Allora l’attivazione potrebbe crescere, nel tentativo di ottenere l’attenzione di cui ha bisogno.

L’effetto di aumento nell’orientarsi e ignorare o negare le condizioni non si applica solo ai problemi fisici o psicologici del cliente (incluso il transfert), ma anche alle condizioni dell’operatore che si esprimono come controtransfert. Il controtransfert inconscio e automatico può distrarre l’operatore e alterare la percezione. L’operatore diventa meno neutro ed è meno abile nel sintonizzarsi, nell’incontrare i bisogni di sicurezza del cliente e nel supportare il cambiamento olistico.

Il controtransfert è un’espressione della storia personale dell’operatore. Può assumere molte forme. È stato suggerito che queste comportano generalmente questioni di potere, denaro e sesso (Taylor, 1995). Il potere è connesso con il dominio e riguarda chi, o cosa è in gioco. I neo-operatori e spesso quelli che praticano da un po’, hanno bisogno di sviluppare un senso del proprio dominio come operatore. La loro insicurezza (o incapacità di tollerare l’insicurezza) li può portare a cercare l’approvazione nei loro clienti. Possono “volere … altri, colleghi e clienti, che pensano a loro come speciali e meravigliosi. Hanno bisogno … di apprezzamento e riconoscimento per affermare il proprio dominio“ (Taylor 1995, pag. 107). Nei loro sforzi per soddisfare il cliente, possono diventare meno neutri. Il loro bisogno di fare qualcosa per dimostrare a se stessi o per essere degni di essere pagati dal cliente, interferisce con l’ascolto e l’approfondimento. Possono attaccarsi al risultato della sessione e al miglioramento della condizione del cliente, prendendo questo progresso per valutare le proprie abilità come operatori. Questo inibisce la loro capacità di percepire e sostenere le forze ordinatrici del Respiro della Vita. Possono immaginare che un cambiamento olistico sia avvenuto in modo da poter passare ad un’altra presa o essere in grado di raccontare che qualcosa è accaduto. Il loro bisogno di essere percettivi può effettivamente ridurre la loro capacità di percepire, tutto ciò aumenta l’ansia e il bisogno di approvazione esterna.

Alcuni clienti percepiscono i loro operatori come responsabili di tutto ciò che accade in una sessione, spesso come espressione del loro proprio transfert. Gli operatori che hanno bisogno di essere approvati tenderanno a prendere le proiezioni dei loro clienti come meravigliose. Hanno quindi bisogno di mantenere tale status, che diventa un fulcro d’inerzia sia nella psiche dell’operatore che nelle sessioni. La loro attenzione a quello che stanno facendo in qualità di operatori può distrarli dall’approfondirsi, come necessario, nella respirazione primaria e interferisce con il Respiro della Vita che fa il suo lavoro. Se una sessione non dà risultati meravigliosi, possono allora uscire dallo stato di grazia e perdere il loro status di operatori straordinari.

Alcuni clienti tendono a cambiare la percezione degli altri in base al loro stato d’animo, o ad un processo interno. Possono vedere il loro operatore come meraviglioso per un po’ e poi improvvisamente passare a vederlo come terribile e incompetente. Mentre queste proiezioni sono difficili per chiunque, gli operatori che dipendono dall’approvazione del cliente per il loro benessere saranno particolarmente colpiti da questo tipo di cambiamento. Possono trovarsi a scivolare nella depressione o nell’autocritica e diventano incapaci di funzionare efficacemente come operatori per questo o per altri clienti. Ancora una volta, tutto questo riguarda uno stato del sé. Quando sviluppiamo la nostra abilità di essere in uno stato dell’essere, questi problemi diventano meno importanti.

Problemi con il denaro possono manifestarsi in modi simili a quelli con il potere. Il denaro ha a che fare con la sopravvivenza e la sicurezza e può riguardare la paura del cambiamento. Gli operatori che si sentono insicuri o hanno preoccupazioni sul non avere abbastanza soldi possono avere bisogno di piacere ai loro clienti in modo che questi continuino a tornare per le sessioni. Possono avere bisogno che i loro clienti abbiano buoni risultati, li fanno ritornare spesso ma hanno anche paura di un loro cambiamento e resistono al loro progredire quando non hanno più bisogno di sessioni, o non ne hanno bisogno così spesso. Operatori con questo problema possono provare a lavorare con clienti con problemi al di là della loro formazione o fuori del loro campo di pratica, trascurando di riferirli ad un operatore più adatto, per paura di non avere un reddito sufficiente. La loro ansia riguardo al denaro può portarli ad essere poco chiari circa le loro tariffe. Il contenitore della sessione diventa più confuso e questo riduce la capacità del cliente di assestarsi.

Questioni sessuali nelle relazioni operatore-cliente possono creare particolarmente confusione. Questo è stato descritto in precedenza in termini di transfert del cliente, ma anche gli operatori hanno i propri bisogni e desideri sessuali. Come i loro clienti, gli operatori possono essere confusi dalla radianza del Respiro della Vita ed interpretare l’esperienza come un’esperienza speciale con un particolare cliente. Approfondirsi in stati di fluidità embrionale e di radianza del Respiro della Vita può accendere sentimenti di amore nel cliente e nell’operatore. Questi possono confondersi con sentimenti personali. La dissoluzione apparente dei confini fisici nella Marea Lunga può essere inquietante, anche spaventosa, sia per i clienti che per gli operatori che hanno una storia di violazione dei confini. Il livello di fiducia, la vulnerabilità e l’intimità durante le sessioni possono risvegliare nell’operatore sentimenti di solitudine, nostalgia, paura dell’abbandono e desiderio sessuale nei confronti del cliente.

È essenziale che i praticanti con questi tipi di controtransfert ricevano il sostegno e la guida di un operatore e/o supervisore per mantenere o tornare, nelle sessioni, ad uno stato recettivo dell’essere più neutro. Un operatore che non è capace di mantenere confini chiari rispetto alle energie sessuali con un cliente è eticamente tenuto ad inviare quel cliente da un altro operatore e a ricevere supporto per questo problema di controtransfert.

La questione del radicamento è importante anche in questa trattazione sul controtransfert. L’essere radicato è una competenza di base dell’operatore. Un operatore con un profondo desiderio di tornare allo stato della pre-forma spesso legato ad un trauma prenatale molto precoce, può essere sedotto dalla leggerezza della Marea Lunga o della Quiete Dinamica e trascurare il radicarsi nella sessione. Per essere in grado di integrare l’esperienza e di emergere dalla sessione in uno stato funzionale, il cliente può dipendere dal radicamento dell’operatore. Il sistema del cliente può avere bisogno di essere incontrato a livello della marea media o di scaricare l’energia del trauma, cosa che l’operatore trascura a causa del suo attaccamento alla Marea Lunga. 

Operatori con traumi precoci irrisolti possono inoltre tendere a congelarsi o dissociarsi quando percepiscono una minaccia, che potrebbe verificarsi in relazione a un particolare cliente. La natura intima della relazione in una sessione biodinamica può di per sé essere attivante per l’operatore e innescare questa reazione dissociativa. L’operatore è quindi meno capace di funzionare come una presenza neutra e radicata con il cliente. (…)

 

È la nostra consapevolezza come operatori (e come persone) che ci permette di essere presenti con i nostri clienti, piuttosto che agire inconsciamente le nostre storie, le storie dei nostri antenati e gli archetipi più universali che ci influenzano. In questa nostra più grande intenzione di operatori biodinamici che sostengono un cambiamento di orientamento dalle forze del condizionamento alle forze più profonde, le forze della creazione del Respiro della Vita, è importante che diventiamo confidenti e capaci di essere testimoni delle nostre proprie forze del condizionamento e dei fulcri inerziali che portiamo con noi nelle nostre sessioni. Come operatori, possiamo porci domande come “Quale persona del mio passato mi ricorda questo cliente?” Di solito, tuttavia, questo processo è più facile e più completo con l’aiuto di un’altra persona, come un supervisore. I nostri clienti e i loro transfert su di noi ci offrono l’opportunità di saperne di più su noi stessi e di approfondire la nostra capacità di essere neutri e presenti con noi stessi e con i nostri clienti.

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