Un altro modo di conoscere e muoversi – Sensazione e Azione

tratto dal libro “Medicina Energetica” di James Oschman

 

LE OSSERVAZIONI DELLA DOTTORESSA HUNT

Il libro della dottoressa Hunt Infinite Mind. The Science of Human Vibrations [Hunt, 1989] presenta alcune notevoli scoperte su certe danzatrici, fra cui Emilie Conrad, che in determinate condizioni sembravano in grado di compiere movimenti vigorosi senza il minimo sforzo. Per le sue osservazioni la Hunt si è servita dell’elettromiografia, un metodo che registra l’attività elettrica in prossimità della giunzione mioneurale, il punto in cui il nervo motore entra in contatto con il muscolo. Secondo la teoria neuromuscolare classica, quando un nervo motore lancia un segnale, la sua terminazione sul muscolo subisce una depolarizzazione che attiva il processo di contrazione. Dal 1867 si sa che un campo elettrico applicato a questi “loci muscolari” susciterà una contrazione e, viceversa, i campi elettrici si generano in questi punti quando il muscolo viene stimolato dal nervo.

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«Quando gli elettrodi sono stati fissati, ha cominciato la sua danza di routine. All’inizio non è successo niente di insolito […]. Ma nel giro di cinque minuti le registrazioni hanno subito un notevole cambiamento. Il segnale muscolare del suo avambraccio si è bloccato. L’attività di base caratteristica di tutti i tessuti viventi non compariva al microscopio. E poi la registrazione relativa al braccio si è interrotta. Secondo il tecnico l’attrezzatura non presentava guasti, sebbene nelle braccia non ci fosse il normale tipo di energia. Poco dopo la danzatrice si è seduta a gambe incrociate, una posizione che richiedeva l’attività dei muscoli dorsali per mantenere il corpo in equilibrio. Di nuovo i muscoli spinali non hanno evidenziato nessuna registrazione, non è stata consumata energia. Un altro modo di conoscere e muoversi. Sappiamo che finché c’è vita i muscoli scheletrici emettono segnali. Successivamente l’energia elettromagnetica è fuoriuscita dalla sommità del suo capo con un’intensità ben oltre le possibilità di gestione da parte della nostra attrezzatura. Questo stato è durato sette minuti, seguito da una sequenza inversa in cui si sono riattivati i muscoli della colonna vertebrale, del braccio e dell’avambraccio. Nei miei anni di ricerca neuromuscolare non avevo mai assistito a una simile situazione e neppure esistevano descrizioni di qualcosa di analogo in letteratura. Non ero assolutamente in grado di spiegare quegli avvenimenti, ma non li ho più dimenticati».

EMILIE CONRAD

In una parte successiva del libro, descrivendo i movimenti di Emilie Conrad, la dottoressa Hunt riferisce: «Prima che cominciasse, ho spontaneamente controllato la sua frequenza cardiaca e la sua pressione sanguigna. Lei poi ha danzato strenuamente, perfino in maniera acrobatica, per trenta minuti con una perfezione e un repertorio superiori a qualsiasi altro che avessi mai visto in una singola danzatrice. I suoi movimenti andavano in tutte le direzioni, erano grandi e piccoli, veloci e lenti, con complessi ritmi neuromuscolari che fluivano attraverso varie parti del suo corpo. Mostrava una sorprendente flessibilità e forza mentre si muoveva agilmente da una parte all’altra della stanza senza la minima fatica. Al di là della sua eleganza tecnica, sentivo che comunicava sensazioni e idee formidabili. …Le cose erano rese ancora peggiori dal fatto che Emilie non sudava e neppure respirava a fatica. Assolutamente incredula, le ho chiesto spiegazioni, senza prevedere la semplice risposta che mi avrebbe dato. Mi ha detto: «Ho creato un campo energetico e mi faccio trasportare». Ora, è facile capire l’azione di cavalcare farsi trasportare dalla forza esterna di un’onda o del vento, o la discesa libera sugli sci per forza di gravità, ma che cos’era quell’energia che creava movimento senza una forza fisica o senza che accadesse nulla di fisiologico? Sembrava che Emilie cercasse di dirmi che esistono altri modi di muoversi oltre alla classica contrazione neuromuscolare accettata da noi fisiologi»…

Continuum movement.

Nel frattempo Emilie Conrad ha portato avanti l’evoluzione del suo lavoro di movimento, attualmente noto come Continuum movement. Il suo metodo ha reso molte persone consapevoli delle notevoli possibilità di movimento al di fuori dell’esperienza comune. La sua straordinaria applicazione pratica consiste nel permettere ai soggetti con lesioni al midollo spinale il recupero parziale della loro funzione sensoriale e motoria. Dato che in questi individui le normali vie nervose hanno subito dei danni, emerge la possibilità di attivare mediante il processo Continuum delle vie alternative per il flusso di energia e informazioni.

 

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